Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Galileo a Padova L’altro volto dello scienziato
Non solo scienziato ma anche pittore, musicista, imprenditore: una grande mostra a Padova svela gli aspetti meno noti di una personalità versatile Da Rubens ad Anish Kapoor, da Foscolo a Calvino l’influenza in arte e letteratura
Galileo Galilei come non lo avevamo mai visto. È assolutamente inedito il ritratto dello scienziato che il pubblico scoprirà visitando la grande mostra allestita a Padova, a Palazzo del Monte di Pietà, dal 18 novembre 2017 al 18 marzo 2018, e che titola «Rivoluzione Galileo. L’arte incontra la scienza», un progetto intorno al genio che ha ridisegnato l’Universo.
Attraverso più di 150 opere organizzate dai curatori Giovanni Carlo Federico Villa e Stefan Weppelmann in undici stanze tematiche, ammireremo tutti gli altri «volti» del celebre scienziato. Scoprendo così che Galilei fu anche un raffinato artista, un poeta, un letterato, un musicista nonché un imprenditore ante litte
ram. Aspetti che verranno rivelati attraverso un viaggio nel tempo che non punta soltanto verso il cielo - traghettandoci dall’astrologia all’astronomia - ma giunge e parla all’uomo del nostro tempo. Sette secoli di capolavori assoluti dell’arte dialogano con reperti diversi. Potremo ad esempio ammirare la Mappa celeste boreale e la
Mappa celeste australe di Albrecht Dürer o gli strabilianti disegni di Leonardo da Vinci. Moltissimi i prestiti illustri da musei internazionali quali il Louvre, la National Gallery, il Prado e che porteranno a Padova opere di Leonardo, Tintoretto, Rubens e Dürer. Ma si parlerà anche di Jules Verne, del Barone di Munchausen illustrato da Gustave Doré, per giungere alla contemporaneità con artisti del calibro di Paolini, Pagler, Ernst, Taut.
Ci sarà anche Hergé con il suo Tintin e le immagini dei fil mdi GeorgesMé li è se Martin Scorse se. Dalla mostra emerge un Galileo dalle molte-
p lici sfaccettature: lo scienziato padre del metodo sperimentale fu esaltat oc omeletterato da Foscolo, Leopardi, Ungaretti, Calvino. Galileo fu virtuoso musicista. Erwin Panofsky lo cita come uno dei maggiori critici d’arte del Sei- cento. Inventore e imprenditore creò il cannocchiale, il microscopio e il compasso: un gadget che regalava per farsi pubblicità.
Cuore della mostra è la scoperta della luna e del cielo stellato sopra di noi. Galileo fu il primo, nell’autunno del 1609, a osservare con il cannocchiale da lui costruito – che introdusse al Doge quale efficacissimo strumento di guerra – quella luna di cui narrerà le «catene di monti e di profonde valli» nei suoi acquerelli strabilianti dal titolo le Sei fasi lunari del 1609. Da qui parte un vero e proprio viaggio nell’immaginario dei visitatori che, dalle parole di Italo Calvino, grazie alle gigantografie delle incisioni della luna di Galileo, tratte dal Sidereus Nuncius fino alle immagini della Nasa, evidenziando quanto le sue osservazioni fossero precise e corrette.
Nel 1610 Galileo Galilei pubblica il Si de reusNunc ius e Adam Elsheimer dipinge Fuga
in Egitto, prima raffigurazione della Via Lattea. Mentre il Guercino realizza un dipinto dedicato al mito di Endimione, raffigurando proprio il cannocchiale. Tra i tanti dipinti, citiamo ancora le Osservazio
ni astronomiche di Donato Creti ora in Pinacoteca Vaticana: stelle e pianeti ritratti come si vedono al telescopio. La mostra sviluppa anche un’ampia sezione d’arte contemporanea ispirata al cielo e alla luna che da Previati e Balla giunge fino ad Anish Kapoor.
Si potrà conoscere anche l’ intimità di Galileo, la sua quotidianità fatta di vizi e debolezze. Galileo barattava i suoi strumenti di precisione con vino «del migliore» o con la produzione e la vendita di pillole medicinali. L’Università agli Studi di Padova affiancherà alla Mostra un programma di iniziative, incontri, approfondimenti e uno spettacolo teatrale con Corrado Augias. Orari: feriali 9.00-19.00. Sabato e festivi 9.00-20.00. Aperta 7 giorni su 7. Biglietti: intero: 12 euro. Ridotto: 10 euro.