Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Inquinamen­to a Casale, arriva il Noe

Sopralluog­o e analisi dei carabinier­i del nucleo ecologico nei terreni dell’Oasi

- Collicelli

VICENZA L’obiettivo è «dare una risposta definitiva su una vicenda che si protrae da molti anni». E per farlo sono arrivati i carabinier­i del Noe (Nucleo operativo ecologico) con radar e magnetomet­ri. È questo, in sintesi, il quadro della (nuova) puntata sulla vicenda del presunto inquinamen­to all’Oasi di Casale (iniziata nel 1981) andata in scena martedì, quando si è svolto l’ennesimo sopralluog­o sull’area che ha portato però alle prime verifiche ambientali.

Sono stati usati georadar e magnetomet­ri in una superficie di 5 ettari «Speriamo che questa vicenda non porti a una nuova edizione della terra dei fuochi»

VICENZA L’obiettivo è semplice: «Dare una risposta definitiva su una vicenda che si protrae da molti anni». E per farlo sono arrivati i carabinier­i del Noe (Nucleo operativo ecologico) con strumenti tecnologic­i come radar e magnetomet­ri. È questo, in sintesi, il quadro della (nuova) puntata sulla vicenda del presunto inquinamen­to di alcuni terreni all’Oasi di Casale andata in scena martedì, quando si è svolto l’ennesimo sopralluog­o sull’area che ha portato però alle prime verifiche ambientali. E dunque, all’avvio dell’iter per indagare cosa si nascondere­bbe – a detta di comitati dei residenti – sotto il mando d’erba.

D’altronde, sulla zona naturalist­ica a est del capoluogo si susseguono da anni critiche, prese di posizione, esposti, tanto che negli anni si è arrivato anche a un duro botta e risposta fra comitato dei residenti e Comune. Il tutto per un’ipotesi di inquinamen­to da sostanze nocive – con alcuni abitanti che parlano di tracce di cromo esavalente - in una fetta di terreno passata di mano, fra l’altro, da pochi mesi a un costo simbolico di 1 euro, e diventata ora patrimonio del Comune.

Il caso è nato 36 anni fa quando il portavoce attuale del comitato di Casale, Giuseppe Romio, denuncia i camion che di notte scaricano contenitor­i nelle ex cave. Sette anni più tardi durante uno scavo ordinato dall’Usl di Vicenza viene trovato un sacco di plastica con tracce di cromo esavalente e sporco di liquido giallo nei terreni dell’oasi ma a fine anni Ottanta un’indagine di azienda sanitaria e Arpav (Agenzia regionale per la protezione ambientale) porta a escludere la necessità di ulteriori scavi o analisi. Passa il tempo e però il caso si gonfia, perché si moltiplica­no le prese di posizione e arriva pure di richiesta del comitato di eseguire le verifiche a proprie spese. Ma tutto viene puntualmen­te rigettato dal Comune. Poi arrivano una raccolta firme, esposti in procura - fra cui anche uno del Movimento cinque stelle – e pure al Noe, a cui si appellano i membri del comitato di Casale.

«Sulla base degli esposti dichiara il comandante del Noe di Treviso, Massimo Soggiu - abbiamo deciso di intervenir­e, considerat­o che la vicenda risale a molti anni addietro e per cercare di chiarire una volta per tutte questa situazione». Dopo alcuni sopralluog­hi eseguiti nelle scorse settima- ne da parte di carabinier­i, funzionari del Comune, comitato e responsabi­li dell’Oasi di Casale, martedì il nuovo appuntamen­to, al quale hanno partecipat­o anche i tecnici della ditta napoletana «Gia consulting» esperta in analisi ambientali, che collabora con i militari. In quell’occasione son ostati messi in campo georadar e magnetomet­ri per analizzare una superficie di cinque ettari: «Gli strumenti - precisa Soggiu - consentono di individuar­e anomalie del terreno in modo non invasivo, per capire se ci sono materiali sotto la superficie, la loro dimensione e se ci sono metalli particolar­i». Dunque una prima analisi, che per i militari rappresent­a solo l’inizio dell’iter di indagine ambientale sull’area: «Non appena avremo il report dagli strumenti utilizzati-spiega il coma ndante-valuteremo come comportarc­i e dunque se serviranno delle operazioni di scavo sui terreni oppure no. Che ci sia qualcosa sotto il terreno è molto probabile, ma dobbiamo capire bene il contenuto. Il tutto finora si è svol- to con la piena collaboraz­ione degli enti coinvolti, anche perché per tutti l’importante è arrivare a chiarire in modo definitivo questa vicenda».

Il portavoce del comitato di residenti, Giuseppe Romio, commenta le indagini coordinate dal Noe: «Ringraziam­o i carabinier­i del Noe per aver iniziato le indagini e speriamo che questa vicenda non porti a una nuova edizione della terra dei fuochi».

Strumenti Il comitato

 ??  ?? Attaccante Il veronese Gino Pivatelli
Attaccante Il veronese Gino Pivatelli
 ??  ?? Militari I carabinier­i del Noe di Treviso e i tecnici della «Gia consulting» martedì erano all’Oasi di Casale
Militari I carabinier­i del Noe di Treviso e i tecnici della «Gia consulting» martedì erano all’Oasi di Casale

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy