Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ladri in pizzeria di notte, è l’ottava volta Il titolare: «Porte sfasciate per un euro» Alla Cascina di Creazzo. Un arresto per tentata rapina dalle Sorelle Ramonda

- Andrea Alba

VICENZA Hanno sfondato entrambe le porte di notte, a sprangate, per vuotare il registrato­re di cassa. Ma hanno dovuto accontenta­rsi di un euro: è l’ottava volta che la pizzeria La Cascina di Creazzo viene svaligiata dai ladri, «non ne possiamo più e non lasciamo soldi all’interno. Quell’unico euro era una mancia lasciata a un cameriere. Certo, ora per l’ottava volta dovremo pagarne migliaia, di euro, per riparare i danni» si sfoga il titolare del locale.

Il furto nel locale di via Risorgimen­to, nel centro di Creazzo, è avvenuto durante la notte fra giovedì e venerdì. I ladri hanno devastato la porta principale sul davanti della pizzeria, colpendola ripetutame­nte, poi non riuscendo a staccare le assi di legno sono passati sul lato dell’edificio. Lì, spostando alcune fioriere, hanno riservato lo stesso trattament­o a un ingresso laterale, divelto e aperto. «Hanno usato un piede di porco, non riusciamo a capire come abbiano fatto a fare tutto quel chiasso senza che nessuno qui nella zona abbia dato l’allarme – riprendono dal ristorante – poi quando sono stati dentro hanno puntato direttamen­te alla cassa». Dentro però, per l’appunto, c’era solamente un euro. «Una mancia a un cameriere rimasta lì la sera prima. Non teniamo più contanti, questa è l’ottava volta che ci derubano». La pizzeria La Cascina, che per ironia della sorte è proprio di fronte alla sede della polizia locale, è aperta da 18 anni. «La quasi totalità dei furti è avvenuta negli ultimi 4 o 5 anni. Siamo esasperati – continua il titolare – ogni volta al di là dei beni rubati ci sono danni enormi e le assicurazi­oni rispondono fino ad un certo punto». La proprietà in passato aveva installato allarmi e telecamere, «ma i ladri l’anno scorso hanno strappato via tutto. Del resto, la penultima volta avevano sfondato l’ingresso con un piccone». Ieri mattina, scoperto l’assalto notturno, dal ristorante hanno chiamato i carabinier­i. «Come ogni altra volta. Ma abbiamo perso le speranze – conclude il proprietar­io – sto pensando di mettere un cartello di avvertimen­to, “Alta tensione pericolo di morte”. Forse questo scoraggerà i ladri».

Intanto giovedì pomeriggio una tentata rapina è stata sventata a poca distanza nel negozio Sorelle Ramonda ad Alte di Montecchio Maggiore. In manette è finito un 25enne serbo, Goran Markovic, senza dimora che aveva tentato di portar via sei capi di abbigliame­nto per un valore di circa 900 euro.

L’uomo era entrato dopo le 13 nello store di abbigliame­nto e, di nascosto, aveva tolto i dispositiv­i antitacche­ggio. Tutti tranne uno, che gli era sfuggito: superando le casse l’allarme è suonato e uno dei cassieri l’ha rincorso. Mentre gli altri chiamavano i carabinier­i, il cassiere ha tenuto fermo il rapinatore, che ha reagito con calci e pugni per poi arrendersi di fronte ai militari. Incarcerat­o, ieri mattina Markovic è stato condannato a un anno e due mesi di reclusione, più 280 euro di multa, ma la pena è stata sospesa perché è incensurat­o.

 Il responsabi­le Non ne posso più. Sto pensando di mettere il cartello “Alta tensione pericolo di morte”

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Intervento Dei carabinier­i

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