Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Confcommercio, fronda anti-Rebecca
Vicenza, mozione per chiedere il cambio dell’attuale presidente (in carica da 24 anni)
VICENZA Venti consiglieri (quasi tutti quelli del centro storico di Vicenza e nove di Grisignano) chiedono un rinnovo dei vertici di Confcommercio. In particolare, vogliono che l’attuale presidente Sergio Rebecca, in carica da 24 anni, lasci spazio ad un volto nuovo. «È tempo di idee nuove», commenta Stefano Soprana che guida la sezione centro storico dell’associazione di via Faccio, che mercoledì si riunisce in assemblea. All’ordine del giorno, appunto, i nuovi vertici.
VICENZA «L’unico che può dare una decisa svolta alla nostra associazione è il presidente Sergio Rebecca. Come può farlo? Dimettendosi». Si espone Stefano Soprana, presidente della sezione Centro storico di Confcommercio Vicenza, forte di una mozione volta a «obbligare l’associazione al rinnovamento», firmata da 11 consiglieri su 13 della sua sezione e da tutti i nove consiglieri della delegazione comunale di Grisignano di Zocco. «Mercoledì è stata convocata l’assemblea che avrà all’ordine del giorno il rinnovo delle cariche e dei vertici dell’associazione - precisa Soprana – ma oltre alla mia mozione ne è stata presentata un’altra, che invece invoca la rielezione del presidente Rebecca, cito testualmente, “Come garante per il rinnovamento dell’associazione”. Per cui ci ritroveremo più o meno nelle stesse condizioni delle sei precedenti elezioni: un uomo solo al comando da 24 anni, anche se, dopo il cambio di statuto, questi saranno per lui gli ultimi quattro».
Se Rebecca fosse rieletto sarebbe quasi un trentennio.
«Appunto. Chiediamo a Rebecca, che è anche vice presidente nazionale, di chiudere in bellezza, fare un passo indietro e non ripresentarsi, aprendo così a quello che abbiamo definito un indispensabile innovamento».
Una sorta di neologismo, che significa…
«Volevamo sottolineare che chiediamo innovazione e rinnovamento, idee, persone e volti nuovi che diano humus all’associazione, perché continuiamo a parlare di passaggio generazionale e poi siamo i primi a non farlo. Rebecca ha fatto davvero molto bene in questi decenni, siamo forti di 8 mila imprese associate, un centro di formazione d’eccellenza, ma se un appunto si può fare al presidente è quello di non aver preparato nel corso degli anni una squadra in grado di prendere in mano il timone». Lei sarebbe pronto a farlo? «Ho dato la mia disponibilità a traghettare, per un tempo definito, l’associazione verso elezioni che diano a chi se la sente la possibilità di prepararsi a ricoprire una carica così importante. Personalmente
Soprana Vedrei bene una donna presidente, ne abbiamo di molto brave
vedrei molto bene una donna. Ne abbiamo di bravissime, ma certo non si può chiedere a nessuno, di punto in bianco, la disponibilità ad assumersi una simile responsabilità».
Non teme che questa sua proposta possa invece indebolire l’associazione?
«No. Rebecca ai tempi della sua prima nomina, nel 1993, era un quarantenne che è stato affiancato da una struttura competente e preparata e che continua ad esserlo. Inoltre i firmatari della nostra mozione sono persone note, che gestiscono importanti attività commerciali in centro, che hanno deciso di metterci la faccia e che di certo non si tireranno indietro quando si tratterà di discutere dei temi portanti per la città, in un momento, peraltro che vedrà anche l’elezione di un nuovo sindaco. Se anche Papa Benedetto XVI ha fatto un passo indietro, penso che potrebbe farlo anche il nostro presidente».
Insomma, le carte sono state messe sul tavolo. Chissà chi vincerà questo Game of Throne o, per dirla in italiano, chi siederà su questo trono di spade, peraltro tutte appuntite.