Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ospedale a Padova Est. Ma è scontro Il governatore Zaia: «Terreni gratis o esproprio». Muro del sindaco Giordani: «Non esiste»
È scontro sulla cessione gratuita dei terreni. Zaia avverte Giordani: «Volete i soldi? Così si chiude per sempre la struttura attuale»
PADOVA Scontro frontale tra la Regione e il Comune sulla realizzazione del nuovo ospedale regionale. Al termine del tavolo istituzionale il governatore Luca Zaia ha annunciato che va fatto a Padova Est e al Comune dice: «Per noi la questione si chiude qui. A questo punto, terreni gratis, o pronti a espropriare». Il sindaco Sergio Giordani non ci sta: «La Regione ha sempre pagato i terreni su cui sorgono gli ospedali, perché a Padova no? Quell’area vale tra 25 e 30 milioni di euro, se non li incassiamo rischiamo di provocare un danno erariale e finire davanti alla Corte dei conti».
Il nuovo policlinico universitario del Veneto sorgerà a Padova Est, sui terreni vicini al casello autostradale della A4 tra il Net Center e la Kioene Arena. La decisione è stata presa ieri, dal tavolo tecnico convocato dal governatore Luca Zaia a cui siedono il Comune, la Provincia, l’Azienda Ospedaliera e l’università di Padova. «Per noi la partita si chiude qui, l’incontro è stato dirimente e la scelta è stata presa dai tecnici - ha detto Zaia -. Non siamo al mercato delle vacche. Bisogna decidere, siamo qui per decidere ed è giusto che ne usciamo».
Questione finalmente chiusa, dunque? Il 27 novembre 2017 verrà ricordato come il giorno in cui si è posto fine alla girandola di idee e suggestioni, ipotesi e progetti, stime e controperizie, che va avanti dal 1997? Non esageriamo. Resta infatti da sciogliere il nodo - non proprio di poco conto - dei terreni. Zaia chiede infatti che il Comune, che ne ha la proprietà, li trasferisca alla Regione a titolo gratuito, come promesso dall’ex sindaco leghista Massimo Bitonci (una parte dell’area appartiene invece ai privati, che hanno però già sottoscritto un accordo per la cessione senza oneri in cambio di un ritocco delle cubature a loro disposizione). Ma l’attuale primo cittadino, il civico-dem Sergio Giordani non ne vuol sapere, per ragioni giuridiche e di orgoglio. L’Agenzia del Territorio ha infatti stimato il valore di quei terreni tra 25 e 30 milioni di euro, dunque, spiega Giordani, uno: «Se non li incassiamo rischiamo di provocare un danno erariale al Comune e finire davanti alla Corte dei conti»; due: «Non si capisce perché la Regione, che ha pagato tutti i terreni su cui sorgono gli ospedali del Veneto, nel caso di Padova non ne voglia sapere».
Qui si è arrivati alla rottura. Zaia, visibilmente irritato, ha posto a Giordani un aut-aut che non lascia margini di trattativa: o il Comune accetta di cedere gratuitamente le aree, nel qual caso la Regione si impegna a realizzare sì il nuovo «policlinico del Veneto» a Padova Est, investendo però contestualmente sul sito attuale di via Giustiani piuttosto malconcio -, dove verrebbe mantenuto l’ospedale «cittadino» (un doppio polo con pari dignità, 700 posti più 700 se non addirittura 900 per struttura) oppure la Regione procederà ugualmente a Padova Est, abbandonando però via Giustiani al suo destino (a Padova Est sorgerebbe un mega ospedale da 1.400 posti). Un’ipotesi che preoccupa Giordani, dal momento che l’abbandono di via Giustiani provocherebbe un enorme «buco nero» in centro città capace di trascinare in un abisso urbanistico l’intero quadrante sud-est, anche dal punto di vista sociale (basta vedere com’è finito l’Umberto I a Mestre). Come si muoverebbe in quel caso Palazzo Balbi? L’ha spiegato lo stesso Zaia: «O permutiamo i terreni di Padova Est con quelli di via Giustiniani (di proprietà della Regione, ndr.) oppure procediamo con un esproprio. Non ci sono altre opzioni».
Anche qui le ragioni sono in parte tecniche ed in parte politiche. Da un lato, la commissione che per l’ennesima volta ha riesaminato le opzioni in ballo (Padova Est, Padova Ovest, nuovo su vecchio in via Giustiniani, Ospedale ai Colli) ha ribadito che Padova Est è la soluzione «più titolata» sotto il profilo urbanistico, viabilistico, idrogeologico, burocratico, dei costi e dei tempi, sicché non si capisce perché tergiversare oltre. Dall’altro, volendolo sintetizzare in modo tranchant, il ragionamento rivolto dalla Regione al Comune è: vi veniamo incontro acconsentendo al doppio polo, mai chiesto prima d’ora, che ci costerà tra i 580 e i 700 milioni invece dei 500 previsti per il polo unico, e voi vi impuntate per 25 milioni? Senza contare il nodo dei tempi: 12 anni per Padova Est, 17 anni e mezzo per via Giustiniani.
«Non vogliamo prove di forza - concede Zaia - attendiamo che il Comune faccia le sue valutazioni e ci rincontreremo. La via, però, è tracciata». Giordani si dice «sbalordito» e avverte: «Io non mollo. Il piano costa complessivamente un miliardo e lo si vorrebbe vanificare per 15-20 milioni, che per noi potrebbero essere pure opere in compensazione? È chiaro che si tratta di una decisione influenzata dalla politica». La gratuità dei terreni? «È stata promessa da chi mi ha preceduto senza che avesse il potere di farlo: non c’è alcun atto ufficiale al riguardo in Comune, solo un’e-mail priva di valore giuridico, scritta senza l’avallo del consiglio comunale e per di più a tempo scaduto».
Luca Zaia Non siamo al mercato delle vacche, bisogna decidere. La scelta è stata fatta dai nostri tecnici