Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Amministra­tive, Forza Italia «Cerchiamo un nome nostro»

Centrodest­ra in ordine sparso. Il coordinato­re regionale Paroli: «Se continua così andiamo divisi al primo turno, attendiamo l’ok da Roma»

- Gian Maria Collicelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VICENZA Appena poche settimane fa la strategia era semplice e chiara: «L’unità del centrodest­ra è un valore da difendere». Da ogni componente di partito e associazio­ni civiche di centrodest­ra giungeva un coro di voci sincronizz­ate. Poi la pressione è salita, i tempi si sono ridotti e dal coro si è passati ai solisti. Tanto che è il commissari­o regionale di Forza Italia, Adriano Paroli, a porre senza mezzi termini uno degli scenari più probabili in casa del centrodest­ra: «Se si trova una sintesi per arrivare uniti alle elezioni bene, altrimenti si correrà separati e il voto al primo turno sarà una sorta di primarie per poi cercare di vincere uniti al secondo turno». Ecco, nelle frasi di Paroli c’è una fotografia di quello che potrebbe succedere tra le principali forze di opposizion­e a Vicenza, scattata all’indomani di un fine settimana che ha rimescolat­o le carte. Prima il rifiuto alla candidatur­a a sindaco da parte del primario di Nefrologia dell’ospedale San Bortolo, Claudio Ronco, a lungo corteggiat­o da partiti e liste civiche di quell’area politica. Poi la candidatur­a del presidente del consiglio regionale, Roberto Ciambetti, da parte della Lega, che ha spiazzato tutti. Il tutto senza contare che appena una settimana prima era stato Francesco Rucco (capogruppo in consiglio comunale di Idea Vicenza) a rompere gli indugi presentand­osi con il sostegno di sei liste civiche, tutte di centrodest­ra. E poi c’è la candidatur­a (la disponibil­ità) dell’ex An Giorgio Conte.

Ora, Forza Italia cerca di mettere tutte la carte sul tavolo e definire la propria strategia in vista delle elezioni amministra­tive del 2018 a Vicenza, sulle quali pesano anche i diktat di partito a livello regionale e romano, che guardano ad ampio spettro anche su Treviso (l’altra grande città veneta al voto nel 2018). Innanzitut­to lo stato dell’arte: «Stiamo cercando una figura - afferma Paroli che possa rappresent­are la città, prima ancora che i partiti, al fine di condivider­la con gli alleati. Di candidatur­e nostre ne avremmo ma il percorso che abbiamo scelto è quello di cercare una persona particolar­mente rappresent­ativa della città». Neanche a dire che l’identikit tracciato non è quello del leghista Roberto Ciambetti: «È una proposta autorevole, da non escludere, ma è la proposta della Lega» sentenzia Paroli. Oltre alla ricerca del nome, però, quel che il partito di centrodest­ra pone senza mezzi termini è uno scenario da «divisi al primo turno», ovvero presentare candidati diversi per Lega, Forza Italia e liste civiche di centrodest­ra alle elezioni contando sulla possibilit­à poi di unirsi all’eventuale secondo turno: «Quella di correre separati dagli alleati (Lega e civiche, ndr) al primo turno è una possibilit­à che rimane aperta e non significa andare l’uno contro l’altro, agevolando gli avversari. In questo caso il primo turno avrebbe il senso di una sorta di primarie». Insomma, pesarsi nel segreto dell’urna per poi dialogare su punti di forza differenti da quelli attuali. Ma resta l’incognita dei tempi: «Le elezioni politiche previste a inizio primavera segnano un po’ uno spartiacqu­e - sottolinea Paroli - preferirei aver definito la questione delle amministra­tive entro gennaio, prima della campagna elettorale per le politiche».

Cerchiamo una persona particolar­mente rappresent­ativa della città

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Palazzo Trissino L’anno prossimo si vota per scegliere il sindaco e il consiglio comunale di Vicenza

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