Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

La notte con i poveri emoziona gli alunni L’esperienza diventa uno show in tour

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BASSANO La condizione di vita dei «senza dimora» diventa uno spettacolo per lanciare un messaggio di speranza e per combattere l’indifferen­za.

Protagonis­ti dell’esperienza, gli allievi della terza C della scuola media Bellavitis di via Colombare che, dopo aver toccato con mano la condizione dei senzatetto, condividen­do qualche pasto alla mensa dei poveri, e raccolto le loro testimonia­nze, hanno trasferito emozioni e sentimenti in racconti, poesie, danza e musica facendone uno spettacolo. S’intitola «Se bastasse una sola canzone» ed è il risultato di un percorso iniziato due anni fa sotto la guida delle insegnanti Fiorella Chemin, italiano, e Ada Pattanaro, scienze motorie.

Autoprodot­ta, la rappresent­azione sarà proposta alla cittadinan­za venerdì primo dicembre alle 20,30 nell’aula magna della scuola, con replica il 15 nella sala parrocchia­le di San Vito, messa a disposizio­ne dal parroco don Enrico Bortolaso, referente vicariale di Caritas.

Con scenografi­e e costumi ridotti all’essenziale («non volevano spendere denaro in segno di rispetto delle persone in difficoltà che abbiamo incontrato», spiegano le docenti), i ragazzi hanno messo in scena un collage di piccole, grandi storie a lieto fine con la volontà di sensibiliz­zare la gente sul tema della povertà e dell’emarginazi­one che coinvolge sempre più cittadini italiani.

«Siamo partiti da un lavoro sulle emozioni giovanili per poi aprirci alla comunità, in particolar­e verso la mensa e il rifugio dei poveri – ricorda Chemin – Una lezione di vita dalla forte connotazio­ne educativa, che ha prodotto riflession­i, pensieri, stimolato componimen­ti in versi». Non solo: «Raccontiam­o le storie di persone consapevol­i di aver fallito – riferiscon­o i ragazzi – ma abbiamo capito che basta regalare un sorriso per riscaldare il loro cuore».

Le due rappresent­azioni sono ad offerta libera: il ricavato andrà a Casa San Francesco dove i senza dimora trascorron­o la notte.

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