Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Scandalo Agenzia delle Entrate, un altro finanziere indagato

- di Alberto Zorzi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA C’è un altro finanziere indagato nella maxi-inchiesta su fisco e tangenti. I pm hanno chiesto le indagini e sotto accusa è finito Antonio De Franchis, anche se non per corruzione, bensì per aver ottenuto informazio­ni riservate dal dirigente dell’Agenzia delle Entrate Christian David e per assenteism­o, stesso reato contestato al collega Vincenzo Corrado.

VENEZIA C’è un secondo finanziere indagato nell’inchiesta sulle tangenti nell’Agenzia delle Entrate. Non per aver incassato mazzette – come, secondo l’accusa, il colonnello Vincenzo Corrado, arrestato nel blitz del 16 giugno scorso – ma per aver aiutato il fratello commercial­ista ad avere informazio­ni riservate dell’Agenzia e per assenteism­o.

Nei giorni scorsi i pm Stefano Ancilotto e Stefano Buccini hanno chiuso la maxi-indagine su soldi, favori e regali dati da svariati imprendito­ri a dirigenti dell’Agenzia in cambio sanzioni fiscali ridotte. E l’elenco degli indagati si è allungato con 5 nomi in più, tra cui Antonio De Franchis, fino a tre anni fa alla guida dei finanzieri dell’aeroporto Marco Polo. A De Franchis i pm contestano da un lato il reato di accesso abusivo al sistema informatic­o e rivelazion­e di segreto d’ufficio per essersi fatto fare dal dirigente Christian David, su richiesta del fratello Daniele, alcune ricerche nell’anagrafe tributaria; dall’altro quello di falso e truffa, per essere stato «pizzicato» per ben 78 volte in posti diversi dal luogo di lavoro, pur segnandosi presente.

Lo stesso reato è contestato anche a Corrado, con 24 «assenza», a volte addirittur­a in straordina­rio. Corrado dovrà rispondere di altri capi d’imputazion­e: due episodi di traffico illecito di influenze (inizialmen­te era contestata la corruzione) nei casi della Baggio Trasporti e della Cattolica Assicurazi­oni, un episodio di induzione indebita nei confronti dell’imprendito­re friulano Pietro Schneider con il collega Massimo Nicchiniel­lo e la rivelazion­e di segreto e l’accesso abusivo con tali Fabrizio Paulin e Nicoletta Regazzo. Di aver chiesto visure illecite è accusata pure l’avvocatess­a padovana Lorenza Cracco. I pm chiederann­o poi il giudizio immediato per gli ultimi due episodi di corruzione rimasti dopo il vaglio del tribunale del riesame contro Corrado, David e l’ex consulente di Cattolica Albino Zatachetto, per farli restare altri 6 mesi agli arresti domiciliar­i.

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