Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Donne scomparse la procura setaccia di nuovo il terreno: si cercano i denti
VELO D’ASTICO Di nuovo a setaccio tutta la terra mossa nell’ex allevamento di maiali di Velo dell’allevatore Valerio Sperotto: un team di studenti e archeologi dell’università di Milano rastrellerà una seconda volta il terreno movimentato finora, alla ricerca di denti e capelli delle due donne scomparse. Lo ha deciso la procura di Vicenza, per eliminare qualsiasi dubbio residuo sulla presenza in loco dei cadaveri.
L’indagine per omicidio riaperta dal sostituto procuratore Hans Roderich Blattner cerca la verità sulla sparizione delle due ex mogli di Sperotto (morto nel 2011), Elena Zecchinato di cui si sono perse le tracce nel 1988 e Virginia Mihai nel 1999. Da sempre il sospetto degli investigatori è che i corpi delle due fossero finiti in pasto ai suini; le indagini però non hanno mai avuto esito, Sperotto è sempre stato scagionato e fino all’ultimo ha professato la sua innocenza. I lavori nel terreno di via Villa di Sotto – eseguiti dall’archeologo forense Dominic Salsarola, che lavorò sul caso Yara Gambirasio – sono partiti a ottobre dopo una circostanziata denuncia di un artigiano edile cinquantenne, del Thienese, che a marzo, effettuando lì la demolizione di un edificio abusivo, aveva visto un teschio e delle ossa. L’uomo ora rischia seriamente di essere indagato a sua volta, per calunnia e simulazione di false prove di reato. Nella terra smossa infatti dello scheletro non c’è traccia. Alcuni frammenti di ossa dubbi sono stati inviati al laboratorio universitario Labanof di Milano per l’analisi, ma le prospettive sono negative. Per non lasciare nulla d’intentato, gli investigatori hanno deciso di fare un’ulteriore verifica sulle tonnellate di terreno smosso finora. Verrà setacciato in modo ancora più dettagliato, alla ricerca degli unici componenti del corpo umano che si ritiene concretamente possano essere sopravvissuti agli stomaci dei maiali: denti e capelli. Per eseguire l’imponente operazione verranno messi all’opera anche una decina di studenti universitari: i lavori potrebbero durare qualche settimana.