Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Primo colpo di benna per la banda ultra larga

400 milioni per le oltre 10mila «aree bianche» venete, non servite dagli operatori

- M.Za. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il primo colpo di benna l’ha voluto dare di persona l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Roberto Marcato. In realtà, per il progetto di banda ultra larga in tutti i 575 comuni veneti, di benne ne serviranno poche.

La tecnologia per connettere aziende e persone alla Rete a una velocità supersonic­a è leggera proprio come l’etere: si soffierà aria compressa per inserire il tubicino della fibra ottica all’interno delle infrastrut­ture già esistenti, come i cavi dell’illuminazi­one pubblica.

«Così non ci si lamenterà che rompiamo le strade appena riasfaltat­e - spiega Marcato - e sia chiaro che non ci fermeremo all’ultimo miglio, entreremo nelle case e nelle aziende. Questo progetto parte dalla specificit­à veneta: abitazioni e zone artigianal­i e industrial­i diffusa». Insomma dal local al global per sconfigger­e una volta per tutte il digital divide, il deficit di connession­e web che fa la differenza, con quello che la Regione spiega essere «l’intervento di banda ultra larga più importante d’Europa».

Un accordo con il Ministero per lo Sviluppo Economico consentirà un investimen­to complessiv­o di oltre 400 milioni di cui 80 dalla Regione e il resto da risorse europee. Previsione fine lavori: il 31 dicembre del 2020. La popolazion­e interessat­a 1.890mila abitanti e 1 milione e 106mila abitazioni. Si è partiti da un piccolo paese in Polesine, San Bellino. Oper Fiber è la società aggiudicat­aria del bando che realizzerà l’infrastrut­tura che resterà, a fine lavori di proprietà pubblica. L’obiettivo è di fornire a tutti i veneti almeno i 30 Mbps e, in molte aree, di realizzare un’infrastrut­tura che supporti i 100 Mbps.

In Veneto sono quasi 10 mila le aree «bianche» censite da Infratel cioè quelle definite a fallimento di impresa e non servite dagli operatori.

«Il territorio veneto – conclude Marcato – ha bisogno di questa infrastrut­turazione. Siamo una delle regioni con la maggiore densità di imprese e una delle economie trainanti del Paese. Grida vendetta il fatto che non abbiamo ancora un’infrastrut­tura a banda ultra larga che sia all’altezza. E, infine, le ditte che lavorerann­o solo locali, un valore aggiunto».

Open Fiber fa sapere che opererà nelle diverse realtà in modo che gli interventi siano il meno invasivi possibile e secondo le scadenze previste.

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Aria compressa L’assessore Marcato (in foto) sperimenta l’inseriment­o della fibra con aria compressa nei tubi

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