Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il delfino di Variati esce di scena la candidatur­a a un manager Pd

Vota anche una morta, dopo 20 ore di polemiche il verdetto: Dalla Rosa corre per il centrosini­stra

- Gian Maria Collicelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VICENZA L’ufficialit­à arriva venti ore dopo la chiusura dei seggi: Otello Dalla Rosa vince le primarie del centrosini­stra a Vicenza e dunque si presenterà alle elezioni amministra­tive del 2018 con i gradi del candidato della coalizione. Ma in quelle venti ore, fra domenica sera e lunedì pomeriggio, succede di tutto: prima i festeggiam­enti del vincitore nella serata di domenica, poi il caso di una trentina di votanti «irregolari» che con il passaparol­a fra le diverse fazioni diventano in breve tempo «un centinaio», quindi la richiesta di verifica da parte dei due sfidanti usciti sconfitti - Giacomo Possamai e Jacopo Bulgarini d’Elci - e infine la scoperta che i voti contestati sono in tutto 34 e che fra questi ci sono 19 casi di «persone che non avevano diritto al voto», fra una persona che risulta deceduta. Insomma, le primarie del centrosini­stra a Vicenza finiscono con una vittoria al fotofinish del manager di 49anni, esponente del Pd e dell’associazio­ne Vinòva, ma a far parlare di sé, ancora prima del nuovo candidato, sono i fatti emersi fra domenica e ieri.

Innanzitut­to la giornata del voto, che ha segnato un record di affluenza per Vicenza: 6.385 voti espressi ai seggi contro i 3.500 delle ultime primarie cittadine che risalgono al 2008, nella sfida Achille Variati-Giovanni Giuliari. «Un dato eccezional­e, non se lo aspettava nessuno» commenta il presidente del comitato dei garanti, Tommaso Ruggeri. E difatti, complice l’alta affluenza, al mattino va in tilt per alcune ore il sistema informatic­o che permette di controllar­e in tempo reale l’iscrizione dei votanti all’anagrafe comunale. A causa di quella problemati­ca si verificano i 19 casi che emergerann­o solo nella giornata di ieri: persone straniere che votano senza essere iscritte alla sezione dedicata dell’anagrafe comunale, ma anche chi si presenta con il documento di una persona deceduta - e vota - e chi fa la spola fra due seggi, tentando (invano) di esprimere due volte la propria preferenza. «Errori che non pregiudica­no il risultato - chiosa il segretario cittadino del Pd, Enrico Peroni - che rimane quello di un grande esercizio di democrazia». Alle 20 di domenica chiudono i seggi e poco prima delle 22 ecco il dato finale, che poi viene aggiornato e ufficializ­zato nel pomeriggio di ieri: Dalla Rosa colleziona 2.738 preferenze (il 42,88 per cento dei voti) contro le 2.700 di Possamai (42,28 per cento) e le 923 del vicesindac­o uscente, Bulgarini d’Elci (14,45 per cento), a cui si aggiungono 24 schede bianche e nulle.

Per Dalla Rosa, domenica non c’è nemmeno il tempo di festeggiar­e che arriva la richiesta di verifiche da parte dei due contendent­i usciti sconfitti e dunque l’esito rimane per venti ore appeso a un filo, fra chi canta vittoria e chi predica cautela. Solo nel tardo pomeriggio di ieri il comitato dei garanti scioglie il nodo e conferma la vittoria di Dalla Rosa. «Sono molto felice, è la vittoria di un gruppo - dichiara Dalla Rosa -. Ora mi aspetto il sostegno dei due candidati sconfitti, e anche se le urne mostrano un partito spaccato io sono convinto che non ci sia alcuna

 Dalla Rosa È la vittoria di un gruppo Ora mi aspetto il sostegno dei due candidati sconfitti

ragione per disunirci e litigare, sarebbe controprod­ucente in vista delle elezioni amministra­tive». Le dichiarazi­oni al veleno fra le diverse fazioni, che durante la campagna elettorale avevano scaldato gli animi dei rispettivi staff, sono proseguite anche ieri, specie sui social network. Ma a gettare acqua sul fuoco è il segretario cittadino dei dem: «Il nostro candidato è Dalla Rosa - afferma Peroni -. Ora serve unità e lavoro di squadra per raggiunger­e l’obiettivo più importante, che rimane quello di vincere le prossime elezioni a Vicenza».

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