Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Alta Velocità: progetto sotto la lente tra critiche, dubbi e problemi irrisolti
Ieri sera la commissione Territorio. La settimana prossima il tracciato in Consiglio
VICENZA Per ora gli unici a dover muoversi ad alta velocità a Vicenza non sono i treni ma i consiglieri comunali e la Giunta impegnati in una vera e propria corsa contro il tempo per riuscire a presentare entro l’ultimo giorno utile, il 18 dicembre prossimo, le osservazioni scritte al progetto preliminare AV/AC (Alta velocità e alta capacità ferroviaria) riguardante l’attraversamento della città.
Le tappe del percorso, non della ferrovia ma dell’iter burocratico per poterla costruire, sono già ben definite, almeno in questa fase. Oggi o al più tardi domani la giunta comunale dovrà licenziare la delibera che dovrà fare un primo passaggio lunedì prossimo nell’apposita commissione consiliare Territorio, per poi approdare in consiglio comunale il 14 e 15 dicembre, dove presumibilmente si giocherà una delle partite più importanti per l’amministrazione uscente guidata da Achille Variati.
Nel frattempo ieri sera, proprio per fornire alcune indicazioni e indirizzi, si è riunita per la quinta volta nel giro di poco più di un mese la commissione Territorio, sotto la presidenza di Eugenio Capitanio (Pd). A farla da padrone è stato il consigliere Claudio Cicero (Lista Cicero) che, una volta srotolata la grande mappa del progetto presentata il 19 ottobre scorso da Italferr-Rfi (Rete ferroviaria italiana), ha sottolineato una serie di incongruità che, a suo parere, finirebbero per penalizzare e non poco la viabilità cittadina. A partire dalla parte ovest della città, con quella che Cicero ha definito «un’assurda e inutile fermata presso la Fiera», evidenziando poi quello che diventerebbe un vero e proprio blocco stradale che impedirebbe l’attuale collegamento tra viale San Lazzaro e viale Sant’Agostino, raggiungibili tra loro solamente con un lungo e tortuoso percorso. Altro nodo, quello di viale Risorgimento, che resterà tale e quale con le attuali problematiche odierne. Non meno critico l’approccio del consigliere d’opposizione per ciò che concerne la parte ad est, più precisamente attorno al cavalcavia di Ca’ Balbi: «Si rischia di approvare – ha sottolineato Cicero - un progetto viario mentre ancora non è chiaro cosa si vuole fare, dal punto di vista dello sviluppo urbanistico, di tutta quella parte di città».
Dubbi sono stati espressi dal consigliere d’opposizione Lucio Zoppello (Progetto Vicenza 2.018) in merito ai numerosi cantieri di lavoro che dovranno sostenere una notevole mole di traffico pesante. «Si tratta – ha detto Zoppello – di migliaia e migliaia di metri quadri di terreno, posti in diverse zone della città, sia ad ovest, sia ad est e persino all’altezza della stazione. Scelte sbagliate potrebbero compromettere non solo la viabilità, ma anche la vivibilità e la salubrità di intere aree cittadine».
In risposta a questi e altri quesiti procedurali posti dalla vice presidente Valentina Dovigo (Lista Dovigo), l’assessore Antonio Dalla Pozza ha ricordato come «si stia parlando della prima fase progettuale, quella preliminare, alla quale farà seguito il progetto definitivo e quello esecutivo. Lo stesso Dalla Pozza ha puntualizzato inoltre che «oltre ai diversi pareri in questa fase di procedura amministrativa, ai quali sono chiamati ad esprimersi i soggetti individuati da ItalferrRfi, tra cui per l’appunto, il Comune di Vicenza, vi è in parallelo la procedura legata alla Via (Valutazione d’impatto ambientale), sulla quale si sono già espressi in parte i cittadini - ha spiegato l’assessore -. Senza contare la Via Regionale che potrà anch’essa contenere ulteriori indicazioni». Poi toccherà al Cipe e alla Corte dei conti.
Un percorso lungo e accidentato, più o meno come quello della nuova linea ferroviaria che, per fare spazio al raddoppio dei binari, prevede l’abbattimento di una serie di edifici e l’eliminazione del campo di calcio della Stanga, ma anche modifiche alla viabilità con la creazione di nuove strade, sottopassi, rotatorie, una nuova linea di bus elettrico, oltre all’ampliamento e alla riqualificazione dell’attuale stazione.