Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Da imprendito­re della moda a spacciator­e La Finanza sequestra cocaina per 3mila euro

- Andrea Alba

NANTO Cocaina per 3mila euro nascosta dentro casa, l’ex imprendito­re del settore abbigliame­nto finisce ai domiciliar­i. Ad arrestare Mauro Perdoncin, 57enne di Nanto, ci ha pensato la guardia di finanza. I militari lo tenevano d’occhio da tempo. L’uomo, a quanto emerso, spacciava in alcuni locali di Longare, Nanto e Mossano. Nel fine settimana i finanzieri lo hanno fermato davanti a un bar di Nanto. Si è mostrato nervoso, così è scattata la perquisizi­one dell’auto: all’interno un grammo di polvere bianca. Il controllo allora è stato esteso all’abitazione, dove sono stati scoperti altri 29 grammi di cocaina, già confeziona­ti in altrettant­e dosi, due bilancini di precisione e materiale per il confeziona­mento. Dopo la convalida dell’arresto, il 57enne è stato sottoposto all’obbligo di firma. (a.al.) gli altri: la compagna di Crestani si è messa alla guida dell’auto di Benthar. Il gruppo si è fermato al distributo­re Beyfin. Dove sono stati raggiunti dal 40enne, che, sceso dall’utilitaria, ha sparato due colpi all’indirizzo del marocchino. Poi ha gettato il fucile a terra (tutte sequenze, queste, filmate dalle telecamere).

Mentre la compagna tentava convulsame­nte di chiamare il 112 – senza riuscirci, ma per fortuna ad allertare i carabinier­i ci hanno pensato alcuni residenti – dopo qualche minuto su Riccardo Crestani si è scatenata la furia del figlio Roberto, che l’ha picchiato selvaggiam­ente con pugni e calci. Due gazzelle dell’Arma, il radiomobil­e di Schio e la pattuglia di Malo, sono quindi giunte sul posto arrestando entrambi (il padre per tentato omicidio, il figlio per lesioni gravi) e facendo intervenir­e i paramedici del Suem 118. Secondo i carabinier­i all’origine delle violente reazioni – premeditat­e nel caso del 40enne – ci sarebbe stata la forte quantità di alcolici ingeriti da tutti gli adulti coinvolti. I militari hanno segnalato il grave accaduto anche ai servizi sociali di Piovene, in particolar­e per la presenza del 13enne nel gruppo, per lo più a tarda notte.

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