Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Donazzan: «Disponibile a candidarmi»
«Solo se città e forze di centrodestra trovassero un’ampia sintesi sul mio nome»
VICENZA Le premesse suonano già come un mezzo annuncio: «Considero Vicenza la mia città e tutto quello che potrò fare per la mia città lo farò».
E però l’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan, va oltre le premesse e annuncia: «Se la città e le forze di centrodestra trovassero un’ampia sintesi sul mio nome, sono disponibile a candidarmi». Si candida così ad essere il nome sul quale il centrodestra vicentino potrebbe trovare la quadra in vista delle amministrative del 2018.
VICENZA Le premesse suonano già come un mezzo annuncio: «Considero Vicenza la mia città e tutto quello che potrò fare per la mia città lo farò».
E però l’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan, va oltre le premesse e annuncia: «Se la città e le forze di centrodestra trovassero un’ampia sintesi sul mio nome, sono disponibile a candidarmi».
L’esponente di Forza Italia in Giunta regionale, 45enne bassanese, scende di fatto nell’agone politico cittadino e si candida ad essere il nome sul quale il centrodestra vicentino potrebbe trovare la quadra in vista delle prossime elezioni amministrative del 2018. Il tutto ad appena due giorni dal voto per le primarie di centrosinistra che ha sancito il candidato ufficiale dell’area politica di maggioranza in Comune: Otello Dalla Rosa (Pd). «La sua vittoria denota la voglia di cambiamento di questa città - afferma Donazzan - e nelle primarie leggo un chiaro segnale di critica da parte di Vicenza nei confronti del centrosinistra che ha governato per dieci anni». Insomma, le primarie diventano di fatto il primo dado lanciato in vista delle prossime elezioni nella città del Palladio.
Assessore, ora il centrodestra conosce il nome del principale avversario politico alle prossime elezioni (Dalla Rosa, ndr).
«Sì, aspettavamo questo momento e il candidato non è da sottovalutare. Ma noi stiamo lavorando, da tempo, per individuare un nome assieme agli alleati. Questa è una fase delicata, ci sono le elezioni politiche di mezzo e Vicenza è comunque una città capoluogo di provincia».
Ci sono già tre candidati nell’ambito del centrodestra in città (Francesco Rucco, Giorgio Conte e Roberto Ciambetti).
«Sono tutti profili autorevoli, alcuni più conosciuti di altri, qualcuno molto spendibile per la città e in linea di massima tutti buoni candidati. Adesso è giusto che tutte le liste si animino e il mio auspicio è che ci siano tante realtà a some stegno di un nome, che però sarà uno solo».
Potrebbe essere lei? Il suo è tra i più gettonati nelle ultime settimane in ambienti del centrodestra.
«Bisogna essere candidati e non candidarsi. Io amo moltissimo Vicenza, la considero la mia città e quello che potrò fare per Vicenza lo farò».
Dunque sarebbe disponibile anche a candidarsi sindaco?
«Certo. Ma voglio precisare una cosa: c’è bisogno di una candidatura che tenga insienon solo i partiti del centrodestra, ma sappia creare un’ampia sintesi in un’area molto più importante della città. E dunque in questo senso il mio non è l’unico nome. Anche perchè io lavorerò per Vicenza in ogni caso».
Quindi pensa a un centrodestra unito alle elezioni?
«Ci sono tutte le condizioni per arrivare uniti e vincere e sono convinta che alla fine la convergenza di tutte le forze politiche ci sarà, su un unico candidato. La città ha bisogno di un cambiamento e le priorità sono quelle più tipicamente del centrodestra come la sicurezza, dare precedenza ai vicentini e agli italiani in generale, prestare attenzione ai sistemi produttivi e non ad interessi elitari e avere a cuore la vita nei quartieri piuttosto delle accezioni radicalchic dei salotti».
Tornando al centrosinistra, come legge il voto delle primarie di domenica?
«C’è stata una grande partecipazione al voto e credo che sia un bel segnale, dimostra la voglia di esprimersi della gente».
E come si sono espressi i vicentini secondo lei?
«Credo che il significato del voto delle primarie sia che Vicenza ha una gran voglia di cambiamento. Ha vinto un candidato che non è la persona sulla quale ha puntato il grosso del partito democratico e neppure il sindaco uscente. E io vedo in questo una grande manifestazione di critica rispetto al centrosinistra di governo a Vicenza».