Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Boreas e Vi.Fin. ai ferri corti ma spunta una nuova cordata
Vicenza, closing in salita: all’orizzonte due società lombarde già nel calcio
VICENZA In casa Vicenza decisamente non ci si annoia. I giorni passano, le scadenze si avvicinano ma i colpi di scena non mancano mai.
Pur in difficoltà, in serie C e quasi 14 milioni di debiti, c’è sempre parecchio interesse intorno al vecchio Lane. Nelle ultime ore due importanti società lombarde, già nel mondo del calcio, starebbero valutando concretamente l’acquisto del club. I tempi sono strettissimi e bisogna trovare un’intesa in pochi giorni. Sarà la volta buona, oppure arriverà l’ennesima fumata nera? I prossimi giorni chiariranno tutto, mentre il clima tra i rappresentanti di Boreas Capital e i soci di Vi. Fin., la finanziaria che detiene la proprietà del club biancorosso, resta molto teso con continui contrasti su social e tv. Uno scontro frontale che non si concilia in alcun modo con una trattativa che dovrebbe essere all’ultima curva, con le firme dal notaio che dovrebbero sancirne l’ufficialità. In realtà le parti sono ai ferri corti: il preliminare di contratto non è stato ancora depositato, e il bilancio della stagione appena conclusa non ha ancora registrato il parere dei revisori dei conti ma anche nel caso non fosse favorevole non impedirebbe comunque l’approvazione da parte dell’assemtoni blea dei soci. «Boreas Capital non ha cambiato idea e intende portare a termine l’acquisto del Vicenza — ha sottolineato il legale vicentino Roberto Atzeni, che da ottobre cura gli interessi della holding lussemburghese — ma non è pensabile che acquisti una società che non ha ancora provveduto ad approvare il bilancio della stagione conclusasi il 30 giugno 2017 ». Atzeni inoltre sottolinea come ci siano delle anomalie che riguardano la Sporting Srl, società fallita alla quale il Vicenza dovrebbe circa 310 mila euro. «Abbiamo fatto una proposta di buon senso — ha spiegato il legale — ma solo Alfredo Pastorelli ha dato la disponibilità a parlarne, gli altri soci di Vi.Fin. hanno detto no. Questa è una società decotta, tecnicamente non può stare in piedi: se l’attuale proprietà vuole vendere aggiungendo un debito al giorno, Boreas Capital non potrà comprare il Vicenza Calcio».
Un’analisi che è lo specchio di un contesto in cui le divergenze tra la parte venditrice e quella acquirente sono sempre più evidenti, con Stelvio Dalla Vecchia, uno dei soci di Vi.Fin. e padre di Simone, vice presidente del club, che usa molto duri contro Boreas Capital. «Qui si continua a dire che ci sono nuovi debiti ma in realtà sono 13 milioni 780 mila euro — ha precisato il consigliere di Vi.Fin. — abbiamo fissato di comune accordo con la parte acquirente una franchigia di 250mila euro, con la condizione che Boreas Capital doveva portarci l’F24 del pagamento della rata dell’Iva prima di fare il rogito. Abbiamo aspettato ma l’F24 non lo hanno mai portato. Volevano un contributo di un milione e mezzo in tre anni facendoci firmare contratti pro-quota e poi vendere il credito. Noi abbiamo controproposto la stessa cifra in cinque anni. La verità è che la data del 16 dicembre si avvicina e vedrete che dovrà essere Vi.Fin. a pagare, come del resto ha sempre fatto finora». E resta in pista anche il gruppo capitanato da Fabio Sanfilippo, che non ha mai smesso di ribadire il suo interesse verso il Vicenza. «Il quadro è serio — ha detto — ma presumo che il fallimento non ci sarà, perché se andiamo ad analizzare i soci con le loro fideiussioni personali, avrebbero tutto da perderci. Noi vorremmo subentrare nell’acquisto della società».