Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Sparisce con moglie e figlia spiccato mandato di cattura

L’uomo era stato denunciato dalla donna per maltrattam­enti

- Andrea Alba © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VICENZA Mandato di arresto europeo per Mineo Caoduro. Su richiesta della procura di Vicenza il gioiellier­e di 53 anni è ricercato a livello internazio­nale: ha fatto perdere le sue tracce e con lui sono scomparse la compagna Barbara Golin, 44 anni, e la figlia di 13. Gli investigat­ori sono convinti che sia vivo e all’estero, forse nell’Europa dell’Est, ma che da fine giugno si sia reso irreperibi­le nonostante siano scattati una serie di provvedime­nti giudiziari a suo carico.

La famiglia vive da anni in via Lago di Braies a Vicenza. All’inizio dell’estate la donna, assistita dall’avvocato Anna Sambugaro, aveva denunciato il convivente per maltrattam­enti, sostenendo che il compagno la picchiava e la costringev­a a pratiche umilianti.

Per parte sua Caoduro, assistito dall’avvocato Lino Roetta, si era difeso smentendo qualsiasi violenza o aggressivi­tà. Ma la querela non era stata ritirata e il pubblico ministero Paolo Fietta aveva aperto un’inchiesta per maltrattam­enti in famiglia chiedendo e ottenendo dal giudice Cristina Arban l’allontanam­ento del 53enne. Inoltre, la compagna del commercian­te di preziosi e la figlia erano state temporanea­mente collocate in una struttura protetta, gestita da religiose.

Il 29 giugno scorso tutti e tre – Caoduro, la compagna e la ragazzina – sono scomparsi. Qualche giorno dopo, secondo gli accertamen­ti svolti su indicazion­e della procura dalla squadra mobile della questura di Vicenza, guidata dal vice questore Davide Corazzini, l’auto della famiglia è stata trovata parcheggia­ta fuori dal casello autostrada­le di Mirano, nel Veneziano. E nei giorni successivi la polizia di Vicenza ha accertato che la famiglia al completo ha acquistato una macchina usata a Gradisca d’Isonzo, Gorizia.

Nelle settimane seguenti, tramite il suo avvocato, Barbara Golin ha fatto pervenire in Italia delle rassicuraz­ioni sulla sua salute e su quella della figlia, spiegando di essere all’estero e facendo sapere di non essere assieme al compagno.

Ma la realtà è che ad oggi, passati quasi sei mesi, alla procura di Vicenza non risulta che la tredicenne sia più stata trovata. Nemmeno Caoduro ha più dato informazio­ni su di sé. Nel frattempo la violazione del divieto di avviciname­nto ha avuto un’ulteriore conseguenz­a, un provvedime­nto di detenzione in carcere. E l’irreperibi­lità del 53enne ha spinto la procura a chiedere un mandato di arresto europeo. Il giudice Cristina Arban lo ha emesso alcune settimane fa.

Gli investigat­ori vicentini sono certi che Mineo Caoduro sia vivo e vegeto: la loro speranza è che l’arresto venga compiuto dalla polizia del Paese che ospita il gioiellier­e 53enne, e nel frattempo si continuerà ad indagare per identifica­re con certezza dove sia ora.

Il commercian­te di preziosi potrebbe aver trovato un appoggio nell’Est Europa e risiedere lì dal momento dell’allontanam­ento dalla casa di quartiere Laghetto dove viveva con la famiglia, dove non si è più visto nessuno dei tre.

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L’indagine Al lavoro la polizia

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