Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Variati guarda all’opposizione Riappare il fondo immobiliare
Dopo il no della scorsa settimana, le spinte per non abbandonare il piano. Ma è corsa contro il tempo. Confcommercio: «Dire sì per lo sviluppo della città»
VICENZA Ora si tenta la carta delle opposizioni. Ma non solo, anche quella delle categorie economiche e delle forze di maggioranza. Nello scacco matto in cui sembrava finita l’operazione del fondo immobiliare si apre uno spiraglio, tutto politico. L’obiettivo è quello di dare un futuro al piano da 70 milioni di euro per ridisegnare funzioni e destinazioni di 9 palazzi del centro storico e per farlo si cercano appoggi (anche) tra le forze di opposizione. Sarebbe questa la strategia che il sindaco, Achille Variati, ha messo sul piatto ieri. Al centro della discussione in Giunta,ieri, è finito infatti il fondo immobiliare, l’operazione per creare il nuovo comando di polizia locale all’ex-Domenichelli (con annessi uffici comunali) e la nuova sede della biblioteca Bertoliana all’ex-scuola Giuriolo, passando per la «cessione» a un fondo di 9 palazzi di pregio del centro storico che andrebbero riqualificati e venduti con destinazioni d’uso diverse (un hotel di lusso nel palazzo degli Uffici, un park all’ex-tribunale, residenze e uffici). Il progetto ha un valore complessivo di circa 70 milioni ma il primo cittadino, nei giorni scorsi, ci aveva messo una pietra sopra: «Non ci sono le condizioni politiche» aveva sentenziato Variati, specie dopo aver ascoltato le perplessità del vincitore delle primarie di centrosinistra, Otello Dalla Rosa. Ora sembra che tutto si sia rimesso in moto. Secondo alcune indiscrezioni, e dopo un appello promosso dai due sconfitti alle primarie Jacopo Bulgarini d’Elci e Giacomo Possamai (affiancati dal capogruppo di maggioranza Sandro Pupillo) che non sarebbe però piaciuto al primo cittadino, ieri in Giunta l’operazione è tornata in auge: l’amministrazione starebbe pensando a una nuova valutazione per capire quali forze sono in grado di sostenere il progetto, sia dentro che fuori l’aula del Consiglio. E dunque in questi giorni si cercherà l’appoggio delle categorie economiche, oltre a quello delle forze di maggioranza e pure di quelle d’opposizione, che però in larga parte finora hanno criticato quel piano. Il ragionamento della Giunta è semplice: il fondo immobiliare dovrà comunque passare per un voto del Consiglio, sia esso positivo o negativo. Dunque, sarebbe la tesi della Giunta, tanto vale fare un ultimo tentativo. I tempi però dettano legge: entro il 10 gennaio l’operazione deve ottenere il parere del Comune, altrimenti la partita si chiude, e dunque in prospettiva commissione consiliare e sala Bernarda dovranno esprimersi fra Capodanno e l’Epifania. Sul progetto, Dalla Rosa osserva: «Farei fatica a capire un cambio di rotta - dichiara il candidato sindaco del centrosinistra nel 2018 - ma sindaco e Consiglio sono legittimati a decidere in piena autonomia, dunque accetterò qualsiasi esito».
Sul tema si leva la voce di Confcommercio: «Lo stop al fondo immobiliare - dichiara il presidente di Ascom Vicenza, Sergio Rebecca - si mette un’ipoteca negativa sullo sviluppo turistico del capoluogo. Ci sono tutte le condizioni per un’assunzione di responsabilità da parte dell’amministrazione, che guardi al futuro della città».