Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Alta velocità ferroviaria ok della Provincia all’attraversamento di Vicenza città
VICENZA La Provincia dice «sì» al preliminare del secondo lotto della Tav nel Vicentino, il tratto che attraversa il capoluogo, oggi al Cipe. Ma non mancano scintille. Il sindaco di Lonigo Luca Restello (Lega) si astiene, mentre il presidente e sindaco di Vicenza Achille Variati (Pd) mette in guardia dal rischio che l’opera venga bloccata dopo le elezioni: «Procediamo celermente, il progetto è già finanziato con 150 milioni e andrà avanti. A meno di un cambio di direzione politica del governo: il Movimento 5 Stelle ha già annunciato la contrarietà a tutte le grandi opere, anche ferroviarie». Il preliminare prevede un investimento pubblico per questo lotto Tav di 800 milioni. L’ente provinciale ieri ha approvato una serie di prescrizioni: da un miglioramento dell’attraversamento ferroviario a Olmo, dove la provinciale 34 del Melaro diventerebbe troppo stretta, alla richiesta di una soluzione diversa per la congiunzione, nello stesso punto, della regionale 11 con la 34. Si raccomanda, fra le altre osservazioni, di ricavare un deposito da settemila metri quadri con impianti di distribuzione carburante per gli autobus e c’è la richiesta di aree, nei terminal est e ovest, tali da permettere lo stazionamento di 15 autosnodati e 10 filobus. Ma le prescrizioni non hanno convinto tutti i presenti. Hanno votato sì, con Variati, i consiglieri Maria Cristina Franco, Renzo Marangon, Giovanni Gasparini, Renzo Segato, Santo Montagna, Valter Orsi, Francesco Enrico Gonzo, Ernesto Ferretto, Luca Ferazzoli, Mario Benvenuti, Alessio Savona. Due gli astenuti, Roberto Cattaneo e Restello: «Siamo ancora alle prescrizioni sul preliminare del secondo lotto, si è perso tempo. E queste osservazioni sono troppo prescrittive: non c’è apertura alla discussione» ha motivato il sindaco di Lonigo. Per Variati invece il progetto è molto avanzato: «Le osservazioni sono molto tecniche proprio perché verrà trasformato in esecutivo in tempi brevi. Quel che potrebbe bloccarlo, a questo punto, è solo un cambio di indirizzo politico nel governo del Paese».
Durante la seduta è stata approvata, all’unanimità, anche una convenzione con la Regione per il trasferimento delle competenze del Fondo Comuni Confinanti (con il Trentino). I fondi – quest’anno 48 milioni – da ora verranno gestiti dai Comuni con il coordinamento provinciale.