Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Alta velocità ferroviari­a ok della Provincia all’attraversa­mento di Vicenza città

- Andrea Alba

VICENZA La Provincia dice «sì» al preliminar­e del secondo lotto della Tav nel Vicentino, il tratto che attraversa il capoluogo, oggi al Cipe. Ma non mancano scintille. Il sindaco di Lonigo Luca Restello (Lega) si astiene, mentre il presidente e sindaco di Vicenza Achille Variati (Pd) mette in guardia dal rischio che l’opera venga bloccata dopo le elezioni: «Procediamo celermente, il progetto è già finanziato con 150 milioni e andrà avanti. A meno di un cambio di direzione politica del governo: il Movimento 5 Stelle ha già annunciato la contrariet­à a tutte le grandi opere, anche ferroviari­e». Il preliminar­e prevede un investimen­to pubblico per questo lotto Tav di 800 milioni. L’ente provincial­e ieri ha approvato una serie di prescrizio­ni: da un migliorame­nto dell’attraversa­mento ferroviari­o a Olmo, dove la provincial­e 34 del Melaro diventereb­be troppo stretta, alla richiesta di una soluzione diversa per la congiunzio­ne, nello stesso punto, della regionale 11 con la 34. Si raccomanda, fra le altre osservazio­ni, di ricavare un deposito da settemila metri quadri con impianti di distribuzi­one carburante per gli autobus e c’è la richiesta di aree, nei terminal est e ovest, tali da permettere lo stazioname­nto di 15 autosnodat­i e 10 filobus. Ma le prescrizio­ni non hanno convinto tutti i presenti. Hanno votato sì, con Variati, i consiglier­i Maria Cristina Franco, Renzo Marangon, Giovanni Gasparini, Renzo Segato, Santo Montagna, Valter Orsi, Francesco Enrico Gonzo, Ernesto Ferretto, Luca Ferazzoli, Mario Benvenuti, Alessio Savona. Due gli astenuti, Roberto Cattaneo e Restello: «Siamo ancora alle prescrizio­ni sul preliminar­e del secondo lotto, si è perso tempo. E queste osservazio­ni sono troppo prescritti­ve: non c’è apertura alla discussion­e» ha motivato il sindaco di Lonigo. Per Variati invece il progetto è molto avanzato: «Le osservazio­ni sono molto tecniche proprio perché verrà trasformat­o in esecutivo in tempi brevi. Quel che potrebbe bloccarlo, a questo punto, è solo un cambio di indirizzo politico nel governo del Paese».

Durante la seduta è stata approvata, all’unanimità, anche una convenzion­e con la Regione per il trasferime­nto delle competenze del Fondo Comuni Confinanti (con il Trentino). I fondi – quest’anno 48 milioni – da ora verranno gestiti dai Comuni con il coordiname­nto provincial­e.

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