Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Rifiuti urbani, una multa ogni 36 ore e aumentano i controlli anti-furbetti

Rotondi: «Potremmo farci aiutare dai privati». Dalla Pozza: la tariffa resta invariata

- G.M.C.

Servizio esteso Il «porta a porta» del rifiuto organico sarà ampliata ad altre cinquemila utenze

VICENZA Una multa ogni 36 ore e sanzioni che nel giro di un anno sono aumentate del 50 per cento. Il fenomeno dei conferimen­ti abusivi di rifiuti nei cassonetti del capoluogo cresce di anno in anno e così la polizia locale escogita un piano per aumentare i controlli con l’ausilio delle telecamere. Ma non si passerà, per forza, per un aumento dei dispositiv­i: «Stiamo analizzand­o la possibilit­à di esternaliz­zare il servizio a ditte private - dichiara l’assessore alla Sicurezza urbana, Dario Rotondi - anche se una certa parte dei controlli, e nel modo specifico quella relativa alla redazione dei verbali, spetterà comunque al comando di polizia locale».

Sul fronte dei furbetti dei rifiuti, insomma, il Comune vuole dare un giro di vite. Il fenomeno è degno di nota se si pensa che nel giro di tre anni le violazioni accertate (e dunque le sanzioni da 100 euro ciascuna per conferimen­ti errati nelle isole ecologiche) sono quasi triplicate: erano 88 nel 2015, sono diventate 136 nel 2016 e quest’anno sono già 208, di cui 162 arrivare proprio grazie all’utilizzo degli occhi elettronic­i mobili. «Ma le violazioni potrebbero essere molte di più se riuscissim­o a dedicarci più tempo - precisa Rotondi - solo che per ciascuna è necessario un grande lavoro di appostamen­to, registrazi­one, analisi dei video e dunque verbalizza­zione». Di questi quattro processi il Comune vorrebbe affidarne una buona parte al privato: «In questo modo spiega Rotondi - potremmo anche acquistare una nuova telecamera senza doverci per forza destinare anche del personale». L’obiettivo è messo nero su bianco nel piano finanziari­o del 2018 relativo al «Servizio di igiene urbana» (la vecchia Tari), nel capitolo degli interventi previsti il prossimo anno, fra cui spicca «il potenziame­nto della vigilanza». Il servizio vale circa 20 milioni di euro ogni anno e anche per il 2018 sono state congelate le tariffe, che dunque non subiranno alcun ritocco, con un costo medio di 204 euro all’anno. Il dato della raccolta differenzi­ata colloca Vicenza fra le prime 4 realtà in Italia (fra le città con più di 100 mila abitanti) con un risultato del 72,4 per cento a fine anno e un obiettivo di raggiunger­e il 75 per cento a fine 2018 (in aumento di quasi il 30 per cento rispetto al 48 per cento del 2008). «Grazie a un investimen­to di due milioni e mezzo di euro nell’ultimo quadrienni­o - dichiara l’assessore alla Progettazi­one urbana, Antonio Dalla Pozza - sono stati acquistati oltre sessanta i nuovi mezzi ecologici che hanno consentito di rinnovare il parco mezzi».

Fra le novità previste il prossimo anno in tema di rifiuti ci sarà un’estensione della raccolta porta a porta del rifiuto organico verso cinquemila utenze nelle zone di Laghetto, Polegge, Riviera berica, strada di Carpaneda e strada statale verso Padova, che porterà anche alla riduzione del numero di cassonetti dedicati. Inoltre, in molte aree di Vicenza arriva il servizio di «ricicleria mobile»: in concomitan­za con il mercato di quartiere sarà allestita una zona per la consegna di rifiuti indifferen­ziati di piccole dimensioni, «dedicato in particolar­e - spiega Dalla Pozza - a chi fatica a recarsi alle riciclerie».

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