Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Rapina di via Mollino, collabora un commerciante arrestato anche il complice
VICENZA Il rapinatore viene preso grazie al «Compro oro». La squadra mobile di Vicenza ha identificato e arrestato il secondo complice della brutale rapina di cui, lo scorso 9 marzo, in via Mollino è stata vittima una signora di 55 anni, derubata di una collana. Proprio il gioiello, venduto in un compro-oro di Padova, ha permesso alla polizia di rintracciare e procedere con l’arresto nei confronti del 28enne Sayari Sami, tunisino regolare in Italia. Denunciato anche un terzo componente della banda.
La signora era stata aggredita mentre suonava il campanello di un citofono, un rapinatore l’aveva gettata a terra e presa a calci e pugni. Lei aveva resistito strenuamente, senza cedere la borsa e riportando lesioni guaribili in sei giorni. Il malvivente poi era fuggito su un’auto col motore acceso, un’Opel Corsa con i due complici. Un crimine particolarmente odioso: gli uomini del vicequestore Davide Corazzini e del sostituto commissario Giampaolo Bettini si erano da subito concentrati per trovare i responsabili, rintracciando e arrestando Mahmoud Jebali, 30enne tunisino, qualche settimana dopo in Italia. Mancavano però ancora gli altri complici. Grazie ad indagini approfondite, ieri la polizia ha notificato a Sami, uno dei due, un’ordinanza di custodia cautelare. L’uomo è stato rintracciato grazie all’identificazione di un commerciante di preziosi padovano, che lo stesso giorno della rapina aveva acquistato la collana. Inoltre, in contemporanea, è stato indicato come complice da Jebali, che ha confessato. È emersa anche tutta la dinamica del fatto: quel pomeriggio Jebali era andato a comprare delle birre e stava tornando in auto, i complici in macchina gli hanno indicato la signora girata di spalle suggerendo la rapina. Il rapinatore li ha ascoltati: gettate le birre nei sedili, il trentenne tunisino si è diretto verso di lei malmenandola e strappandole di dosso il gioiello. Gli investigatori hanno rintracciato anche il terzo e ultimo complice: su I. K., 33enne sempre di nazionalità tunisina, ci sono però solo le dichiarazioni di Jebali, quindi elementi insufficienti per ora per l’arresto. Per lui è scattata una denuncia per rapina aggravata in concorso: era al volante della Opel, il pomeriggio della rapina.