Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Vicenza, la vendita al palo
Calcio Serie C, dopo la rottura con Boreas Capital trattative vane Ieri senza esito gli incontri con le cordate Sanfilippo e lombarda
VICENZA Ormai in via Schio le vicende legate al calcio giocato in Serie C non interessano quasi più a nessuno. Tutta l’attenzione è rivolta alle vicende societarie che, dopo il previsto e prevedibile nulla di fatto andato in scena lunedì tra «Boreas Capital Sarl», la holding lussemburghese che da maggio tratta l’acquisto del Vicenza calcio e «Vi.Fin. Spa», attuale proprietaria del club berico, ha vissuto ieri una giornata convulsa.
Oltre agli ormai giornalieri contrasti con «Boreas Capital», i vertici dell’attuale proprietà si sono confrontati col gruppo capitanato da Fabio Sanfilippo e, come anticipato anche dallo stesso presidente di «Vi. Fin.» Marco Franchetto, con una cordata lombarda i cui rappresentati ieri erano a Vicenza.
Poco è trapelato, ma sembra che con Sanfilippo la fumata sia stata ancora una volta nera, mentre i rappresentanti del gruppo lombardo e i vertici di «Vi. Fin.» potrebbero risentirsi oggi. Le difficoltà da superare sono note. La prima riguarda il fatto che il bilancio della stagione appena conclusa lo scorso 30 giugno non è ancora stato approvato. Naturale che chi intende acquisire il club berico sia perplesso. L’ok al bilancio è una condizione che ha chiesto anche «Boreas Capital» per arrivare al closing, anche se su questo punto le posizioni tra l’attuale proprietà e la holding arabo-lussemburghese sono differenti. La realtà è che, dopo una prima approvazione dal parte del consiglio di amministrazione del club berico, la palla passa alla società dei revisori dei conti che deve dare parere favorevole e, nel caso, rilevare anomalie e rettifiche che devono essere visionate e recepite dal Cda. Cosa che non risulta espletata, con la richiesta, anche questa al momento senza risposta, della continuità aziendale: al momento nessuno sa ancora a chi spetterà il compito di portare avanti l’attività del Vicenza Calcio.
A complicare il contesto generale le scadenze che l’attuale proprietà deve onorare a breve, con la prima — in ordine di tempo — che riguarda il pagamento degli stipendi e relativi contributi per circa 500 mila euro entro venerdì. Entro il 20 dicembre poi l’Agenzia delle Entrate ha chiesto il pagamento della scadenza annuale del debito Iva rateizzato (pari a circa 588 mila euro) e per fine anno c’è da saldare 42 mila euro al Comune di Vicenza per lo stadio «Menti».
Oltre un milione di euro totali da versare che i soci dell’attuale proprietà devono trovare per non incorrere in penalizzazioni in classifica e per non vedere ulteriormente aggravata una situazione generale del club che di per sé è già molto complicata a causa di un monte debitorio generale pari a quasi 14 milioni di euro.
I tempi sono strettissimi e «Vi.Fin.» oggi continuerà a lavorare per trovare una soluzione per adempiere ai pagamenti nei termini. Il grosso rischio che il Vicenza Calcio sta correndo, nel caso le prossime scadenze non venissero rispettate, è che si aprano scenari molto gravi che possano a mettere seriamente a repentaglio la continuità aziendale del club berico.