Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Alps League, l’Asiago resta all’inseguimento del Renon Tessari: «Non molliamo»
ASIAGO Non molla, anzi: rilancia. Il direttore sportivo dell’Asiago hockey, Renato Tessari, non abdica nella corsa al titolo nell’Alps League 20172018, ma si gioca tutte le proprie fiche senza abbandonare l’idea di poter scavalcare ancora una volta la corazzata Renon. Dopo gli ultimi risultati e gli ultimi scossoni di assestamento, i nerostellati di Tom Barrasso si sono portati al secondo posto della classifica, a soli cinque punti dalla capolista Rittner Buam, che continua a dominare la scena quasi incontrastata.
«Se siamo al completo — evidenzia Tessari — non abbiamo paura di nessuno e possiamo giocarcela con tutti. Nessun avversario ci è nettamente superiore, anche se sappiamo bene cosa rappresenta Renon e i titoli che ha conquistato in questi anni. Se è primo e in testa alla classifica lo è con pieno merito, il campionato però è lungo e noi stiamo recuperando lentamente tutti gli infortunati. Siamo convinti di poter ancora dire la nostra ai massimi livelli».
Fino a fine gennaio c’è la possibilità concreta, da parte di tutte le squadre della Ahl, di tesserare nuovi giocatori. Nei giorni scorsi l’Asiago ha tenuto in prova Stefano Pietrobon, ex Bolzano, che potrebbe rappresentare un eventuale rinforzo, anche se Tessari glissa.
«Non credo che faremo qualcosa da qui a gennaio — sottolinea — Il recupero degli infortunati sistema molto la nostra rosa, ma quello che secondo me va fatto notare è che il nostro organico è già al completo, anche se magari siamo un po’ corti a livello di seconde linee».
L’Asiago sabato sera è atteso all’«Odegar» da una partita apparentemente abbordabile quantomeno sulla carta contro Vipiteno. «Sulla carta è così — sottolinea Tessari — ma sappiamo anche che purtroppo abbiamo una tradizione sfavorevole contro questo avversario e dovremo fare di tutto per affrontare la prossima partita col giusto atteggiamento mentale. Fisicamente stiamo bene, avremo la possibilità di giocare davanti al nostro pubblico all’Odegar, ma le partite si vincono sul ghiaccio e non a parole».