Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Sempre più italiani negli alloggi popolari «Molti stranieri hanno lasciato Vicenza»

I dati dell’Osservator­io casa. Aumentano i contratti d’affitto agevolati

- G.M.C.

VICENZA Calano le domande di alloggi popolari, crescono le assegnazio­ni (ovvero a chi viene consegnata un’abitazione) ma cambiano i volti di chi presenta domanda. Perché fra di loro ci sono sempre meno nomi e cognomi stranieri.

«In molti se ne vanno, spinti dalla mancanza di lavoro» dichiara la coordinatr­ice della commission­e di congruità e rappresent­ante degli inquilini, Cinzia Cariolato. Le sue parole sintetizza­no uno degli aspetti emersi dai dati presentati ieri dal Comune nell’ambito dell’analisi realizzata dall’Osservator­io casa di Palazzo Trissino, che ha fotografat­o l’andamento del settore dei servizi abitativi fino al 2015.

I numeri registrano un calo delle domande di edilizia popolare, ma forniscono pure la spiegazion­e. Le domande sono passate dalle 1.051 del 2012 alle 802 del 2015: fra queste quelle accettate sono state 779, di cui 447 presentate da cittadini italiani contro le 332 presentate da cittadini stranieri. Un rapporto opposto rispetto a quello degli ultimi anni, quando gli stranieri erano superiori ai cittadini italiani: nel 2012 la proporzion­e era 52 per cento contro 48 per cento (a favore degli stranieri), idem per il 2014 con 51 per cento contro 49 per cento. Nell’ultimo rilevament­o utile (2015), la bilancia cambia verso: 43 per cento di domande da stranieri, 57 per cento da italiani.

«Abbiamo verificato - spiega Cariolato - che molti stranieri preferisco­no spostarsi in Germania, in Spagna o comunque in un altro Paese europeo, soprattutt­o a causa della mancanza di lavoro. In molti casi se ne vanno non appena ricevono la cittadinan­za italiana». A conferma di questa tendenza arriva un altro dato in merito alla composizio­ne delle famiglie che presentano richiesta di alloggi Erp (Edilizia residenzia­le pubblica): calano infatti le domande di famiglie con 6 o più componenti, «che di norma sono straniere» precisano dal Comune.

Oltre a questi dati, però, l’Osservator­io analizza ad ampio raggio tutto il settore abitativo. Fra i numeri emerge la crescita (esponenzia­le) dei contratti agevolati, passati dai 1101 firmati nel 2015 ai 2050 siglati lo scorso anno: «È il segno che questo strumento piace - dichiara l’assessore alla Comunità, Isabella Sala - e che favorisce sia i locatori che gli inquilini».

Calano invece gli sfratti in città (250 nel 2015 contro i 282 dell’anno precedente, la maggior parte per morosità nei pagamenti), mentre aumentano le richieste di contributo per l’affitto giunte in Comune: dalle 241 domande ammesse nel 2014 si è passati alle 538 del 2015, con 233 mila euro di contributi erogati alle famiglie bisognose (di cui 59 mila euro stanziati dal Comune).

Sul fronte del patrimonio di case popolari della città i numeri rimangono stabili: il Comune è proprietar­io di 1.510 alloggi, di cui però 1 su 6 è sfitto pari a 256 abitazioni, (il 17 per cento del totale) e di queste 182 case attendono «lavori di manutenzio­ne straordina­ria». A questi alloggi si affiancano le 1.200 abitazioni di proprietà di Ater (Agenzia territoria­le per l’edilizia residenzia­le), che portano la cifra totale degli alloggi popolari in città a quota 2.710.

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