Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Expo, crediti per 10 milioni Sugli alberi ci abbiamo rimesso»
Mantovani avanza ancora 10 milioni di euro da Expo Milano per la «piastra». Lo riferisce la società dopo che giovedì si è aperto il processo agli ex manager di Expo e all’ex presidente dell’impresa veneta Piergiorgio Baita, accusato di corruzione, rivelazione di segreto e ricettazione. Il nome di Mantovani è stato anche tirato in ballo per la presunta «cresta» sul verde, per cui è indagato il sindaco di Milano ed ex ad di Expo Giuseppe Sala: «Mantovani ha ricevuto 2,1 milioni, ricavo minore rispetto ai costi sostenuti. Noi non siamo indagati». anni successivi, anche dopo l’arresto di Tomarelli nella «retata» del 4 giugno 2014, ora indagato è pure il presidente Duccio Astaldi, che ha firmato le dichiarazioni dei redditi, contestate dalla Finanza e dal pm Stefano Ancilotto fino al 2016. «La società ha già da tempo attivato un’azione di responsabilità nei confronti dell’ex dirigente coinvolto per ottenere il risarcimento dei danni subiti e ha da tempo depositato presso la procura di Venezia le nomine a difensore quali parti offese di tali reati -. replica però Condotte - L’avviso di garanzia è un atto dovuto e attendiamo serenamente che la giustizia faccia il suo corso, attestando la validità delle poste in bilancio oggetto della contestazione».
Va detto anche che lo stesso Savioli, nel suo memoriale, ricorda che il costo di 7,6 milioni fu molto «tirato» e Clea, che all’inizio aveva fatto un preventivo da 10 milioni, lo accettò «tra pianti e lacrime motivate». E – che potrebbe essere anche la tesi difensiva di Clea e San Martino – non ci sarebbero stati costi «gonfiati», anche se Stefano Boscolo Bacheto, figlio di Mario, rivelò che Clea aveva aumentato il ferro. Dunque quella retrocessione poteva provenire anche da altri fondi occulti delle imprese, ma così cadrebbe l’accusa fiscale.