Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
I giochi, il Natale, i volontari E i bimbi ricoverati sorridono
Forze dell’ordine, mamme e medici del maxillofacciale
C’è una bimba cinese di cinque anni che sorride e gioca con i coetanei, come è normale che sia. E un bambino di sette - Riccardo, biondino con gli occhi azzurri – ha un sorriso radioso mentre chiede alla mamma quali sono i regali che un Babbo Natale grosso, rosso e panciuto tiene nel sacco. Risate argentine rallegrano una festicciola con grandi e piccini organizzata nell’atrio dell’ospedale San Bortolo di Vicenza. Sorrisi che, in realtà, qualche anno fa non erano affatto scontati: tutti questi bimbi sono nati con il labbro leporino, da un lato o entrambi, ma le imperfezioni sono state rimodellate nell’ospedale vicentino dove c’è un centro di valenza regionale. «Qui si effettuano 200 interventi all’anno» spiega il primario di maxillofacciale Ugo Baciliero. Ad organizzare la festa ieri è stata l’associazione «Lavoriamo per un sorriso». Il nome designa l’obiettivo: i volontari della onlus da 16 anni sono attivi a Vicenza per consigliare e sostenere le famiglie con un figlio nato con una malformazione al viso. «Quando ci sono queste patologie anche i genitori tendono a stare a casa, ad isolarsi – spiega la presidente Monica Martin – noi li facciamo uscire. Ogni settimana abbiamo uno sportello informativo in ospedale, organizziamo convegni e una festa a Pasqua e Natale». I regali e i panettoni ieri sono arrivati con il contributo delle forze dell’ordine: presenti i carabinieri con il comandante provinciale Alberto Santini, la polizia con il questore Giuseppe Petronzi, la direzione investigativa antimafia veneta e i volontari dell’Ipa (International Police Association) di Vicenza. All’incontro ha preso parte anche il direttore generale dell’Usl, Giovanni Pavesi. A nascere con il labbro leporino è, mediamente, un bimbo ogni 500. «Al San Bortolo vengono curati con una serie di operazioni successive, da quando hanno tre mesi fino a qualsiasi età – riprende Martin – molti bimbi, almeno uno su dieci, sono adottati». Le malformazioni, infatti, fanno sì che tanti genitori in Italia e nel mondo diano in adozione i figli il cui viso non corrisponde alle aspettative. Sono bimbi che è più facile adottare, proprio per la patologia. «Effettuiamo circa 1800 visite all’anno, e vari piccoli pazienti sono adottati» confermano il dottor Baciliero e la sua equipe. Servono anche più di cinque interventi chirurgici successivi, ma gli specialisti del San Bortolo riescono – utilizzando e rimodellando la pelle degli stessi pazienti – a rendere le labbra degli operati sostanzialmente indistinguibili da quelle di volti normali.