Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Perarolo, progetto chiuso in un cassetto»

Bottacin e il bilancio di fine anno, dalla sicurezza idraulica alle frane: «Serve l’autonomia»

- di Davide Piol

L’assessore La Busa del Cristo ci preoccupa Adesso c’è il codice giallo

«Il 2017 è stato l’anno dell’autonomia. Si sono aperti i tavoli di trattativa a Roma, primo tra tutti quello sull’ambiente. Ma il nostro obiettivo è di trattenere sul territorio una parte dei 15 miliardi di residuo fiscale che il Veneto paga allo Stato». Gianpaolo Bottacin, assessore regionale all’ambiente, ha fatto ieri un bilancio delle attività svolte nel 2017. Siglato un accordo tra Veneto, Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna che migliorerà la qualità dell’aria nel bacino padano. «Sarà un riferiment­o univoco per le misure da adottare in caso di sforamenti nell’inquinamen­to atmosferic­o», ha chiarito Bottacin. Sono poi stati realizzati interventi antismog del costo di 850.000 euro per la rottamazio­ne di veicoli inquinanti e un finanziame­nto di 460.00 euro per progetti di bike sharing.

Sullo smaltiment­o dei rifiuti il Veneto si è confermato ai vertici delle classifich­e nazionali ed è stato rinnovato il protocollo d’intesa con i carabinier­i per vigilare sul trasporto transfront­aliero. Collaboraz­ioni con l’Arpav e le Università di Verona e di Padova hanno permesso di monitorare e studiare gli effetti delle sostanze tossiche (Pfas) nei pozzi. «Siamo gli unici a essersi mossi per la problemati­ca dei Pfas – ha spiegato Bottacin – Grazie all’applicazio­ne di filtri i cittadini della “zona rossa” possono bere acqua pulita. Per precauzion­e tutti i gestori degli acquedotti veneti dovranno applicare un analogo filtraggio».

Sono stati realizzati 400 interventi, costati circa 900 milioni di euro, per la sicurezza idraulica. Sono arrivati inoltre 14 milioni di euro dal governo da investire per la messa in sicurezza della parte veneta del Tagliament­o. A causa di eventi metereolog­ici avversi nel 2017 è stato dichiarato lo stato di crisi regionale 11 volte. Il più tragico a Cortina. Nella notte tra il 4 e il 5 agosto un pezzo del monte Cristallo era franato facendo esondare i torrenti Rio Gere e Bigontina. Si era creata una colata di detriti in cui aveva perso la vita Carla Catturani ex anestesist­a del Codivilla di Cortina.

«Un’altra frana che ci preoccupa è a Perarolo – ha continuato Bottacin – Da ieri c’è il codice giallo. Si è passati cioè al solo monitoragg­io strumental­e. È una frana in gesso, senza cavità. Il problema sorge quando entra l’acqua. C’è un progetto di un milione di euro fermo a Roma per realizzare un drenaggio superficia­le che se non la blocca almeno la rallenta». Novità anche per il settore dell’idroelettr­ico.

Bottacin ha proposto un emendament­o di tre punti: il gestore di una centrale, finita la concession­e, deve darla alla Provincia e fino a quel momento l’ente può mettere delle tasse e deve ricevere parte dell’energia elettrica. «È importante che passi – ha concluso Bottacin – Trento e Bolzano l’hanno già fatto. Risultato? Sono aumentate le domande di centraline in Veneto».

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La voce della Regione Gianpaolo Bottacin ieri ha parlato della sua attività nel Bellunese (Zanfron)

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