Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Montecchio, ospedale pronto nel 2020

Lavori alla Cmb Carpi, riapre il cantiere per il nosocomio unico dell’Ovest Vicentino

- Andrea Alba

MONTECCHIO MAGGIORE

Ospedale unico dell’Ovest Vicentino, si va alla metà del 2020. Ieri è stata Usl 8 e Cmb Carpi hanno firmato la prosecuzio­ne del cantiere di Montecchio Maggiore, bloccato da luglio. La Guerrato - che aveva dato avvio al cantiere nel maggio 2016 con l’impegno di una conclusion­e entro 1050 giorni – in estate è andata in crisi finanziari­a, con conseguenz­e in tutti i cantieri aperti. Cmb Carpi avrà 965 giorni per portare a termine il lavoro.

MONTECCHIO MAGGIORE

Ospedale Unico dell’Ovest Vicentino, si va alla metà del 2020. Ieri è stata Usl 8 e Cmb Carpi hanno firmato la convenzion­e per la prosecuzio­ne del cantiere di Montecchio Maggiore, bloccato da luglio. La rodigina Guerrato - che aveva dato avvio all’appalto nel maggio 2016 con l’impegno di una conclusion­e entro 1050 giorni – in estate è infatti andata in crisi finanziari­a, con conseguenz­e in tutti i cantieri aperti. Cmb Carpi avrà 965 giorni per portare a termine il lavoro, sono stati aggiunti alcuni mesi in più per recuperare il tempo perduto: «Risolviamo positivame­nte una crisi che potenzialm­ente poteva bloccare in maniera definitiva il cantiere» osserva il direttore generale dell’Usl 8 Giovanni Pavesi.

La struttura castellana, che una volta ultimata andrà a sostituire anche l’ospedale arzignanes­e Cazzavilla­n, sorgerà su un’area di 34mila metri quadri (circa 10mila quelli coperti) con otto livelli in verticale. In tutto avrà 277 posti letto, tra camere singole (32) e doppie. Progettato dall’architetto Luisa Fontana l’ospedale avrà accorgimen­ti avanzati per l’isolamento termico e la produzione di energia da fonti alternativ­e, 1140 metri quadrati di laboratori analisi e 1430 per attività radiologic­he: presenti due sale Tac, due per la risonanza magnetica, quattro per la diagnostic­a radiologic­a, cinque per l’ecografia, una per la mammografi­a e una per la densitomet­ria. L’appalto per il primo stralcio è da 40 milioni di euro e l’opera nel complesso costerà 55 milioni (anche il secondo stralcio sarà interament­e finanziato da fondi pubblici, le risorse sono state stanziate qualche mese fa e sono disponibil­i). La prima parte era stata affidata appunto alla ditta rodigina che aveva vinto il

Pavesi (Usl 8) «Risolviamo una crisi che poteva bloccare in maniera definitiva il cantiere»

bando e aperto il cantiere a maggio dell’anno scorso con l’impegno di terminare entro fine 2019. Ma nel corso della prima metà del 2017 il cantiere ha progressiv­amente rallentato fino a fermarsi. Così, nei mesi estivi i vertici dell’Usl hanno prima intimato ai rodigini di andare avanti coi lavori, poi hanno risolto il contratto. Invece di fare un nuovo bando, per ridurre i tempi a quel punto si è verificata la possibilit­à di affidare senza costi aggiuntivi per l’azienda sanitaria l’incarico alla seconda classifica­ta nel bando di gara, appunto Cmb.

Fatte tutte le verifiche del caso ieri Pavesi e il vicepresid­ente di Cmb Ruben Saetti, presente anche il direttore della sanità veneta Domenico Mantoan, hanno siglato l’accordo. Secondo Pavesi viene così sventato il rischio della «perdita dei finanziame­nti. Siamo riusciti a minimizzar­e i tempi, facendo ripartire dopo solo pochi mesi il cantiere quando in passato situazioni simili hanno comportato stop ben più prolungati». L’accordo prevede una ripresa dei lavori entro fine gennaio. Soddisfatt­i anche i sindaci della vallata, a partire da Giorgio Gentilin (primo cittadino di Arzignano) e Milena Cecchetto (Montecchio Maggiore): temevano uno stop ben più lungo. «Apprezziam­o il fatto che l’Usl non abbia perso tempo» sottolinea il presidente della conferenza dei sindaci Martino Montagna (Cornedo).

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy