Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Giovane morta in casa chiesti nuovi accertamen­ti «Ma i medici non c’entrano»

- Benedetta Centin

TRISSINO

Ventiquatt­ro anni, a casa da appena un giorno dopo l’operazione di asportazio­ne della milza, Vanessa Pellizzaro è morta la mattina di Natale di un anno fa, davanti ai genitori che hanno tentato invano di rianimarla dopo una caduta in casa, guidati al telefono nelle manovre dalla centrale operativa del Suem. Arrivati nell’abitazione di via Pellizzari, a Selva di Trissino, anche i paramedici del 118 hanno tentato di far riprendere a battere il cuore della ragazza. Inutilment­e. Dopo un anno gli accertamen­ti disposti dalla procura – che ha aperto un’inchiesta – non sono ancora terminati ma i primi esiti dell’autopsia sembrano scagionare i medici che hanno operato e avuto in cura la giovane disoccupat­a e che dopo la tragedia sono stati iscritti sul registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo. Si tratta di tre chirurghi: il direttore del reparto Raffaele Gianesini e i dirigenti medici Salvatore Ricciardi e Annalisa Puntin, assistiti dall’avvocato Pierluigi Vinci. Stando al medico legale di Verona Zeno De Battista che ha effettuato l’autopsia su delega del pm Serena Chimichi la 24enne sarebbe morta per una trombo-embolia massiva, una sorta di coagulo del sangue che occlude i vasi polmonari. Quanto ai medici, dalla relazione del consulente emerge che le loro condotte sono state in linea «con quanto previsto dalla buona pratica medica e conforme ai dati presenti in letteratur­a». Anche la gestione post operatoria sarebbe stata corretta. La procura però vuole capire se la morte si potesse prevedere e quindi prevenire e su questo aspetto sono ancora in corso accertamen­ti. Era stata prima di tutto la famiglia della giovane a voler capire il perché di quella improvvisa tragedia. La 24enne era stata dimessa solo il giorno prima dal «San Lorenzo», dove era stata sottoposta all’asportazio­ne della milza. Stando ai parenti la ragazza, rincasata, stava bene, tanto che la sera prima di morire era uscita con loro a mangiare una pizza. Verso le 8 del giorno di Natale l’irreparabi­le. La 24enne si è alzata dalla poltrona ed è caduta a pancia in giù affrontand­o degli scalini, senza per questo sbattere la testa o parti vitali stando ai parenti. È apparsa subito grave e di lì a poco è morta.

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