Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Tifoso ferito negli scontri l’indagine non si ferma «Potrebbe ricordare presto»
VICENZA
Il fascicolo aperto dalla procura di Vicenza sul grave ferimento del tifoso della Sambenedettese, Luca Fanesi, è ancora senza nomi sulla copertina. Non ci sono infatti iscritti sul registro degli indagati ma gli accertamenti su quanto accaduto lo scorso 5 novembre fuori dallo stadio Menti, al termine della partita con il Vicenza, proseguono. Nel frattempo migliorano le condizioni del 44enne, padre di famiglia e addetto alla sicurezza in un centro commerciale di San Benedetto del Tronto, ricoverato ormai da quasi due mesi all’ospedale San Bortolo. Un sospiro di sollievo per la sua famiglia, alla quale i medici sulle prime avevano dato poche speranze: quando l’ultras era entrato in ospedale con quelle quattro fratture alla testa era in condizioni disperate, tanto che è rimasto in coma per diversi giorni. Oggi Luca Fanesi, grazie alle cure mediche e ai delicati interventi a cui è stato sottoposto – rimane quello per riposizionare lo sportello osseo – sta meglio: sta affrontando il percorso di riabilitazione, sempre al San Bortolo, ed è in grado di parlare e mangiare. E pure di ricordare, anche se non chi o cosa lo abbiano ridotto in quello stato. Ricorda con precisione tutto: con quali amici era alla partita, il risultato dell’incontro, ma non oltre. È convinto di essere salito sul pulmino per tornarsene a casa, ma così non è. Da quel giorno è rimasto a Vicenza. Ha quindi un black out: non è in grado di confermare quanto già avrebbe detto a due medici una volta soccorso, e cioè che sarebbe stato manganellato dalla polizia. Una versione sulla quale si sta cercando di fare luce e che cozza con quanto attestato dalla polizia, che quindi il 44enne abbia sbattuto contro una recinzione e una volta rialzato, stordito dal colpo, sia ripiombato a terra. Eppure i piccoli e graduali miglioramenti fanno ben sperare: stando ai medici tutti i ricordi potrebbero riaffiorare, è solo questione di tempo. «C’è calma piatta per le indagini, penso dovuto anche alle festività, noi comunque siamo sempre attivi a cercare elementi utili alle indagini», ha fatto sapere il fratello, Massimiliano Fanesi. Attraverso l’avvocato Andrea Balbo i parenti hanno già fornito alla procura una lista di testimoni.