Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Polizia locale intercomunale convenzione per la sicurezza «Così si migliora il servizio»
BASSANO
Siglata ieri la convezione tra la polizia intercomunale Bassanese (Bassano e i sei Comuni della Valbrenta) e quella dell’Unione montana Marosticense (Marostica e Pianezze). Pur mantenendo ciascuno la propria autonomia, dal prossimo primo febbraio i due corpi lavoreranno in stretta sinergia. Condivideranno la formazione, le strumentazioni e le tecnologie, rafforzando il sistema di vigilanza e dei flussi di informazioni e quindi la sicurezza sul territorio, con l’obiettivo di gestire un sistema dati comune per velocizzare le procedure; si «presteranno» il personale a seconda delle rispettive necessità dando vita ad una sorta di «mutuo soccorso»come ha osservato Valter Crestani che guida il comando della città degli scacchi. Non è escluso di arrivare presto ad un’unica centrale operativa attiva 24 ore al giorno, che quasi sicuramente sarebbe dislocata nel comando di Bassano. Fra poco più di un mese, quindi, i due territori potranno contare su 50 agenti: 40 del Bassanese e 10 del Marosticense. «Pur avendo un numero ridotto di risorse umane, la convenzione ci permetterà ad esempio di implementare i turni serali e notturni sapendo di poter contare sulle pattuglie dei colleghi vicini nelle situazioni più delicate – spiega Crestani – Inoltre, tramite Bassano, già collegata direttamente con le altre forze di Polizia, potremo anche noi beneficiare dello stesso servizio. Abbiamo il vantaggio di operare su territori confinanti e quindi di intervenire in tempi brevi per le emergenze, come risse, incidenti gravi». Emanuele Ruaro che dirige il comando di via Vittorelli, precisa: «Quando gli agenti bassanesi interverranno all’interno dei confini marosticensi faranno capo al collega Crestani e viceversa».
Il sindaco di Bassano Riccardo Poletto aggiunge: «L’accordo durerà due anni, rinnovabili, ed è a maglie larghe lo abbiamo pensato flessibile perché possa in futuro estendersi ad altri Comuni limitrofi verso i quali c’è la massima apertura». Infine Luca Ferrazzoli presidente dell’Unione montana Valbrenta sottolinea: «È un modello facilmente applicabile poiché permette ad ogni ente di mantenere la propria autonomia e allo stesso tempo di moltiplicare le risorse umane e strumentali. Al di là delle ideologie e degli schieramenti politici, è necessario puntare sulla qualità e sull’efficacia dei servizi per la popolazione, e in tempi di tagli questa soluzione consente di farlo».