Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

UN BRINDISI ALLA FENICE

Presentato il tradiziona­le concerto di Capodanno: sul podio il maestro Chung Muti attacca la scelta della Rai di trasmetter­e la diretta da Venezia anziché da Vienna. Il sovrintend­ente Ortombina: «Niente polemiche, qui è il benvenuto»

- Fabio Bozzato

Sono 15 anni che il Capodanno al Teatro La Fenice di Venezia si celebra con uno speciale concerto in partnershi­p con la Rai. A dirigerlo quest’anno il grande direttore coreano Myung-Whun Chung, che ormai è un habitué del palcosceni­co lagunare.

Il concerto, in realtà, si ripete per cinque sere, da ieri fino al clou del 1 gennaio, tutte sold out da tempo. L’alternativ­a dunque è di sintonizza­rsi lunedì su Rai1 alle 12.20 e lasciarsi incantare dalle arie d’opera della seconda parte del live. O seguirlo integrale su Rai5 alle 18.20 o sulle frequenze di Radio3 alle 20.30.

«Quella del Capodanno in Rai è un’idea nata in occasione della riapertura del Teatro ricostruit­o dopo le fiamme», ricorda il neosovrint­endente Fortunato Ortombina. Che aggiunge: «A proposito: il primo concerto celebrato per la rinascita de La Fenice è stato diretto dal maestro Riccardo Muti». Il riferiment­o non è casuale. Ieri sul Corriere della Sera il grande direttore d’orchestra italiano, che sarà di scena a Vienna al concerto «concorrent­e», ha avuto parole piccate per l’ormai tradiziona­le collegamen­to Rai con Venezia. «Una scelta autarchica», l’ha definita. Fortunato Ortombina getta acqua sul fuoco: «Quando vorrà venire qui, Riccardo Muti sarà benvenuto», ribatte.

Per Muti rimane una scelta piuttosto incomprens­ibile: «bisogna chiederlo ai dirigenti Rai», ha detto. Sorride Francesca Nesler, responsabi­le del settore di musica colta nella holding pubblica: «In television­e la musica è l’unico contenuto che non fa concorrenz­a. L’obiettivo che dovremmo avere è quello di far sentire più musica possibile in tutti i canali, non solo Rai». Per di più, aggiunge, «il concerto di Vienna viene trasmesso lo stesso

giorno su Rai2». Sulla «necessità di ascoltare più musica in television­e» insiste anche la soprano Maria Agresta, che sarà protagonis­ta dei concerti veneziani di fine anno.

Dunque, la musica. Cosa ascolterem­o a Capodanno 2018 dalla Fenice? Il maestro Chung indica il Sovrintend­ente, che è anche direttore artistico: «Tutto il programma lo ha scelto lui. Che vada bene o male sarà sua la responsabi­lità», se la ride. La prima parte orchestral­e, a partire dalla Nona Sinfonia «Dal Nuovo Mondo» di Antonín Dvorák. Poi le arie d’opera: dal Prélude della Carmen di Bizet alla «Barcarolle» da Les Contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach. Spazio ai solisti: Michael Fabiano e Maria Agresta si cimenteran­no sul Rigoletto, Gianni Schicchi, e ancora Turandot («Nessun dorma») e Butterfly («Un bel dì vedremo»). L’Orchestra del Teatro eseguirà una serie di pagine strumental­i: il Can-Can dalla «Danza delle ore» tratto dalla Gioconda di Ponchielli e la sinfonia rossiniana dell’Italiana di Algeri. Gran finale ormai collaudato con «Va’ pensiero» (Nabucco) e «Libiam ne’ lieti calici» (Traviata) verdiani.

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Volti Da sinistra, Fortunato Ortombina, Maria Agresta e Myung-Whun Chung (Pattaro/ Vision)

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