Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Cortina, allerta valanghe Pompieri sul tetto della chiesa

- Davide Piol

Dopo la nevicata di mercoledì, che aveva provoca- to lunghe code e disagi, a Cor- tina la situazione è tornata sotto controllo. Ieri i vigili del fuoco hanno chiuso un tratto di corso Italia e hanno rimosso un cumulo di neve ghiacciata dal tetto della basilica con l’ausilio dell’autoscala. Il pericolo valanghe però rimane alto sia sulle Dolomiti che sulle Prealpi, anche per la presenza di lastroni che potrebbero distaccars­i all’improvviso. Intanto si scopre che in Veneto, dal 15 novembre a oggi, sono una sessantina gli automobili­sti multati perché sprovvisti di catene. E il conteggio non comprende la provincia di Belluno.

La situazione è tornata alla CORTINA (BELLUNO) normalità. Cortina d’Ampezzo tira un sospiro di sollievo: dopo le forti nevicate dei giorni scorsi e la viabilità paralizzat­a, tutto sembra procedere nel migliore dei modi, anche se i vigili del fuoco sono intervenut­i anche ieri nell’alto Bellunese. Sono circa una decina i veicoli rimasti bloccati dalla neve per mancanza di catene. E i problemi non hanno riguardato solo le auto: alle 9 del mattino i vigili del fuoco sono dovuti salire sul tetto della basilica dei santi Filippo e Giacomo in corso Italia a Cortina e il passaggio pedonale lungo la chiesa è rimasto chiuso per circa un’ora. L’intervento con l’autoscala è stato reso necessario da un accumulo di neve ghiacciata su parte del tetto, che rischiava di cadere e colpire i passanti. L’operazione è avvenuta da due posizioni diverse a causa dei cavi e degli addobbi presenti accanto alla chiesa; un vigile del fuoco è stato assicurato alla scala e trasportat­o fin sopra il tetto, liberando così l’area dal ghiaccio che poteva precipitar­e sulla via principale. Finito l’intervento, il passaggio pedonale è stato riaperto. Il pericolo valanghe rimane alto (grado tre) sia sulle Dolomiti che sulla Prealpi almeno fino a domani. Le precipitaz­ioni dei giorni scorsi hanno accumulato 50-60 centimetri di neve fresca, con massimi fino a 90 centimetri nel basso Agordino e nello Zoldano. I forti venti hanno poi creato dei lastroni di ghiaccio che poggiano ora su strati deboli e precari. Lungo i percorsi abituali il pericolo valanghe sta rientrando, mentre oltre il limite del bosco e in tutte le zone sottovento continua il rischio di distacchi improvvisi di lastroni anche con deboli sovraccari­chi come il passaggio di un singolo sciatore. Per oggi è previsto un forte e temporaneo rialzo termico in quota, con zero termico a 3200 metri di altitudine. Questo porterà a possibili distacchi spontanei di medie valanghe sui ripidi pendii erbosi alla base delle rocce, specialmen­te sui versanti soleggiati. A causare code e disagi, nei giorni scorsi, erano stati anche e soprattutt­o i tanti turisti sprovvisti di catene e gomme termiche. Da metà novembre a oggi, la Polstrada del Veneto ha sanzionato una sessantina di automobili­sti; il conteggio però è parziale, dato che i controlli in provincia di Belluno sono affidati alla Polstrada del Trentino Alto Adige. Nelle comunità montane, in caso di neve, vige l’obbligo di catene anche per chi circola con gomme termiche. Ed è evidente che sono in molti a non averlo rispettato.

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L’intervento Pompieri in azione con l’autoscala

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