Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Mezzo milione per trattenere i giocatori
Vicenza calcio, se la proprietà non pagano gli stipendi sono liberi di andarsene
È conto alla rovescia per trattenere tutti i giocatori nel Vicenza. Servono infatti 520mila euro per saldare gli stipendi entro il prossimo 10 gennaio. Non fosse così, scatterebbe lo svincolo e ogni giocatore sarebbe libero di andarsene. La squadra, intanto, tornerà ad allenarsi mercoledì prossimo. Lo stesso giorno in cui il proprietario unico della società Fabio Sanfilippo ha convocato una nuova assemblea per scongiurare il fallimento.
La copertura (parziale) dei debiti verso Comune e Agenzia delle Entrate, completata due giorni fa con polizze assicurative a garanzia firmate dai soci di Vi.Fin. (Alfredo Pastorelli, Simone Dalla Vecchia e Marco Franchetto) dopo l’escussione delle fideiussioni precedentemente contratte, non ha reso meno grave la situazione del Vicenza. A fine dicembre il club non ha ancora approvato il bilancio della stagione 2016/2017, terminata il 30 giugno scorso. Più grave ancora, non c’è al momento qualcuno che possa garantire la continuità aziendale.
In un contesto complicato, la prima azione operativa da completare assolutamente nei prossimi giorni è il pagamento di circa 520 mila euro relativi agli stipendi e contributi di calciatori, dipendenti e collaboratori del club. Dovevano essere pagati entro il 18 dicembre scorso: ora cadono in capo a Fabio Sanfilippo, nuovo proprietario della società. Onorerà l’impegno, pur in ritardo, il politico piemontese? In una recente intervista a radio Vicenza, Sanfilippo ha garantito il pagamento degli stipendi entro la fine di dicembre, ma nelle ultime ore ha rimandato ancora. Ha poi fissando per il 3 gennaio una nuova assemblea dei soci, in cui decidere la linea da seguire per scongiurare il fallimento del club.
Sanfilippo dimentica, oppure ignora, che essendo amministratore unico e proprietario al 99,83 per cento del Vicenza, di fatto non ha soci: all’assemblea del 3 nessun componente di Vi.Fin. parteciperà, perché i soci della finanziaria vicentina nulla hanno più a che fare con il Lanerossi. La ratifica della cessione a Sanfilippo (arrivata, peraltro, solo a maggioranza) messa nero su bianco dall’assemblea dei soci di Vi. Fin. venerdì scorso, conferma lo stato delle cose: la cessione del Vicenza al piemontese è stata, di diritto, definita lo scorso 18 dicembre. Il club biancorosso è quindi a tutti gli effetti una proprietà, con il 99,83 per cento delle quote, di Sanfilippo, che ne è anche amministratore unico.
Spetta quindi senza dubbio al nuovo proprietario pagare stipendi e contributi a calciatori, dipendenti e collaboratori, per un ammontare, come detto, di circa 520 mila euro. Cosa nota, la mancata retribuzione dei calciatori entro i termini stabiliti dalla Lega di C ha fatto subito scattare la messa in mora della società da parte dei giocatori stessi: se non vedranno saldati gli stipendi entro il 10 gennaio, si svincoleranno secondo le modalità e le norme della Federazione. Con gli stipendi pagati entro il 10, invece, i calciatori resterebbero vincolati al club.
Vada come vada, la situazione di grande difficoltà del Vicenza porterà comunque e quasi certamente alla cessione dei giocatori con ingaggi più alti, ovvero i migliori in rosa. Il ridimensionamento avverrà certamente, si arrivi o meno a decretare il fallimento del club e, seconda condizione, il curatore nominato riesca ad ottenere quell’esercizio provvisorio che consentirebbe di arrivare a fine campionato. Le cessioni saranno necessarie, non tanto per portare soldi in cassa, quanto per alleggerire il monte ingaggi lordo: oggi supera i 2,5 milioni, e dovrà essere tagliato almeno di un milione. Gli indiziati maggiori a lasciare via Schio sono il portiere Valentini, l’ex veneziano Malomo, il mediano Romizi, e gli attaccanti Giacomelli, Ferrari e Comi: in pratica la spina dorsale della squadra. Questo complicherà non di poco la corsa salvezza,tanto più che l’imminente penalizzazione (-4 punti per il mancato pagamento degli stipendi) porterà il Vicenza a 17 punti, penultimo in classifica. Insomma, da ovunque la si guardi (problemi economici, debiti e rischio fallimento, o risultati sul campo e classifica) la situazione resta drammatica e lo spettro di una retrocessione in serie D sempre più concreto.