Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Dalla Biennale a Rodin Le grandi mostre del 2018
Dalla Biennale di Architettura a Rodin fino alle celebrazioni per Tintoretto. Contemporaneo o classico: le mostre che vedremo
Le sculture espressioniste di Marino Marini, i paesaggi dell’anima di Wolf Ferrari, i viaggi fotografici di Fulvio Roiter, le forme tuttora modernissime dei vetri di Carlo Scarpa, gli omaggi a Gino Rossi e Arturo Martini. Ma anche le civiltà emerse alla storia dell’Occidente dopo l’arrivo di Colombo e dei Conquistadores, l’Homo Faber e persino le mummie. Dal vetro alla pittura, dalla fotografia alle scienze, dall’illustrazione fino al cinema, è in arrivo un 2018 carico di mostre in Veneto (con Venezia a fare la parte del leone). Con tre supereventi espositivi che attraversano i secoli: per l’antico il Tintoretto, per il moderno Auguste Rodin, per il contemporaneo la Biennale Architettura.
L’anno nuovo inizia a ritroso nel tempo. Ne «Il mondo che non c’era. L’arte precolombiana nella Collezione Ligabue» (12 gennaio30 giugno), allestita a Palazzo Loredan a Venezia, oltre 150 opere ci conducono tra le meraviglie dei Maya, degli Aztechi degli Inca e di tanti altri popoli che hanno abitato la Mesoamerica e l’America del Sud, un continente intero rimasto per l’Europa dietro il velo degli oceani fino al 1492. Stessa location e nuovo capitolo della Fondazione Giancarlo Ligabue nella seconda parte dell’anno, con la mostra «Idoli, gli sguardi del potere» (1 settembre-6 gennaio 2019), viaggio dal tardo Neolitico all’antica età del Bronzo. Sempre in laguna, arrivano alla
Collezione Peggy Guggenheim le «Passioni visive» di Marino Marini (27 gennaio-1 maggio). Partendo da «L’angelo della città» - la scultura dell’artista pistoiese che troneggia nella terrazza di Ca’ Venier dei Leoni - , le opere di Marini si confrontano con una selezione di lavori di Giacomo Manzù, Henry Moore, Picasso, Rodin nonché oggetti d’arte etrusca e sculture italiane del XV secolo.
Altre tre esposizioni sono in programma nella casa-museo: «Josef Albers in Mexico» (19 maggio-3 settembre 2018); «1948: la Biennale di Peggy Guggenheim» (25 maggio-25 novembre), nel 70esimo anniversario della mitica esposizione della collezione della mecenate americana all’interno delle sale del Padiglione Greco alla XXIV Biennale; «Osvaldo Licini 1894-1958» (22 settembre-14 gennaio 2019). Febbraio affollatissimo in tutta la regione. A Conegliano (Treviso), Palazzo Sarcinelli, approda «Teodoro Wolf Ferrari. La modernità del paesaggio» (2 febbraio-24 giugno), ampia antologica che presenta 60 opere, dalle prime esperienze accademiche a Venezia e Monaco, attraverso la stagione capesarina, fino alla maturità del soggiorno a San Zenone degli Ezzelini.
A Padova, illustratori da tutto il mondo per la nuova edizione de «I Colori del Sacro» (3 febbraio-24 giugno), Mostra Internazionale di Illustrazione al Museo Diocesano, quest’anno intorno al tema del Corpo. Un salto per vedere «Atelier Venezia, gli artisti negli Studi della Bevilacqua La Masa. 1901-1965» (3 febbraio10 aprile) nella sede di Piazza San Marco della Fondazione veneziana e sempre in laguna, alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna, «Gino Rossi a Venezia. Dialogo tra le collezioni di Fondazione Cariverona e Ca’ Pesaro» (23 febbraio-20 maggio), uno dei due tributi al pittore, tra i maggiori artisti all’origine dell’arte moderna italiana. L’altra monografica su Rossi è al Museo Luigi Bailo di Treviso (24 febbraio-3 giugno), dove in contemporanea c’è anche l’«Omaggio ad Arturo Martini»: due trevigiani (il primo d’adozione) amici, scomparsi entrambi 70 anni fa.
Nelle stesse date, sempre nel capoluogo della Marca, al Museo di Santa Caterina è attesissimo «Rodin. Un grande scultore al tempo di
Monet», la mostra del centenario del maestro d’oltralpe firmata Marco Goldin (come le altre due rassegne al Bailo). Grazie alla collaborazione del Musée Rodin di Parigi, ecco 80 capolavori: dal Pensatore al Bacio, dalla Porta dell’Inferno ai Borghesi di Calais, titoli che, da soli, dicono già dell’eccezionalità dell’evento.
Ancora in febbraio (date ancora da definire), aprono due rassegne a Rovigo: a Palazzo Roverella «Cinema e Polesine», raffinata mostra sul Delta del Po, con la curatela di Alberto Barbera; a Palazzo Roncale «Mummie a Rovigo», provenienti dal fondo archeologico della rodigina Accademia dei Concordi. A marzo, alla Casa dei Tre Oci di Venezia «Fulvio Roiter |
Fotografie 1948-2007» (16 marzo-26 agosto), 200 scatti dalla città della Serenissima all’Andalusia, dal Portogallo al Brasile; mentre al
Museo Nazionale Salce, Treviso, protagonista sarà «il papà dei Baci Perugina», con la mostra «Federico Seneca (1891-1976). Segno e forma nella pubblicità» (17 marzo-2 settembre).
Venezia ancora teatro di una carrellata di eventi da aprile a settembre. Dall’8 aprile la Fondazione Pinault presenta due nuove esposizioni. A Palazzo Grassi la personale dell’artista tedesco Albert Oelhen, che ama reinventare e ridefinire le tecniche di pittura e a Punta
della Dogana la collettiva «Dancing with myself», che indaga l’importanza primordiale della rappresentazione di sé nella produzione artistica dagli anni Settanta a oggi.
La mostra «Una fornace a Marsiglia - Cirva» (9 aprile-29 luglio), sull’isola di San Giorgio Maggiore, dà il via la stagione espositiva della
Fondazione Giorgio Cini. Con una selezione di lavori del centro francese, è questa la prima delle due esposizioni de «Le Stanze del Vetro»; seguirà «La vetreria Cappellin e il giovane Carlo Scarpa» (9 settembre-6 gennaio 2019). E ancora, creatività tra artigianato, arte e design con «Homo Faber» (14-30 settembre), il primo grande evento culturale dedicato ai mestieri d’arte in Europa nonché la più ampia esposizione mai ospitata negli spazi della Fondazione Giorgio Cini sull’Isola di San Giorgio Maggiore. E dal 20 aprile al 15 novembre riapre le porte anche Palazzo Cini a San Vio, con i suoi preziosi dipinti di scuola toscana e ferrarese, dal XIII al XVI secolo, e due mostre dedicate al disegno, a cura dell’Istituto di Storia dell’Arte diretto da Luca Massimo Barbero: in primavera e fino a luglio «Idea e progetto. Disegni dalle raccolte grafiche della Fondazione Giorgio Cini» presenterà una sessantina tra i pezzi più belli delle raccolte grafiche della Fondazione; in autunno i disegni settecenteschi di Ubaldo e Gaetano Gandolfi.
Se a maggio tutto ruoterà intorno alla «16. Mostra Internazionale di Architettura» (26 maggio-25 novembre) della Biennale di Venezia, all’Arsenale, ai Giardini e in tutta la città - «Freespace» è il tema scelto dalle curatrici Yvonne Farrell e Shelley McNamara settembre sarà nel segno di Tintoretto e delle celebrazioni nel cinquecentenario della nascita del maestro con due grandi mostre (7 settembre-6 gennaio 2019): alle Gallerie dell’Accademia un focus sugli anni giovanili mentre a Palazzo Ducale «Jacopo Tintoretto, pittore veneziano (1519-1594)» ripercorrerà il processo creativo dell’ultimo genio artistico rinascimentale, con capolavori come Susanna e i vecchioni, Origine della Via Lattea e la Famiglia Mocenigo. Infine, ritornano «The Venice Glass Week» (9-16 settembre) e «ArtVerona» (12-15 ottobre), consueto appuntamento scaligero per collezionisti e appassionati d’arte.