Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

L’ultima «lezione» di Alex su Youtube: «Sono bisex Basta fingersi qualcun altro»

L’outing per aiutare i coetanei. Luca voleva lavorare nei ristoranti

- Andrea Priante

FERRARA DI MONTE BALDO

«Ebbene sì, non mi piacciono solo le ragazze».

Alex Ferrari, uno dei due fidanzati che ieri hanno perso la vita sulle pendici del Monte Baldo, viene descritto dagli amici come un giovane coraggioso. L’ha sempre dimostrato. Anche quel 13 luglio di due anni fa, quando ha deciso di pubblicare sul suo canale Youtube, sul quale si firmava «Alex Keeper», un filmato nel quale faceva pubblicame­nte outing. «Spero solo che questo video possa esservi d’aiuto se state attraversa­ndo un periodo difficile», spiegava. Poi la rivelazion­e, già visualizza­ta da centinaia di persone: «Ebbene sì, non mi piacciono solo le ragazze. Direte che la bisessuali­tà è una fase, uno stato di confusione. Ma la realtà è che i bisessuali esistono. Ancora oggi ci sono tantissime persone che rimangono nascoste, ma io ho deciso di venire “fuori dall’armadio” e penso sia giusto che lo facciano altre persone».

Lo sguardo puntato sulla webcam, e la voglia di urlare al mondo la sua identità, senza vergogna, liberandos­i per sempre dalla paura di essere giudicato solo per il suo orientamen­to sessuale. «Perché alla fine non importa cosa pensano gli altri - spiegava - l’importante è essere accettati dalle persone che ti vogliono bene per quello che sei e non per quello che fingi di essere. Alla fine tutto quello che c’è bisogno è sempliceme­nte un po’ di tolleranza e accettare che ci siano persone con gusti diversi. Non penso che sia difficile».

Diversi i commenti al video pubblicato su internet, tutti di stima per la forza d’animo che Alex stava dimostrand­o nel farsi paladino dei diritti delle bersone omosessual­i e bisex.

«Alex era fatto così, è sempre andato a testa alta anche quando qualcuno lo prendeva in giro», ricorda Matteo Taietti, che con Ferrari aveva condiviso gli studi. «Lui e Luca stavano insieme da molto tempo - spiega - ed erano una bella coppia: sempre felici, sorridenti e circondati da amici».

I due ragazzi uccisi dal monossido avevano 21 anni. Luca Bortolaso abitava a Lonigo, in provincia di Vicenza, aveva frequentat­o l’istituto alberghier­o

L’outing di Alex Ebbene sì, non mi piacciono solo le ragazze, troppi lo nascondono, io lo voglio dire Lo zio di Luca Un bravo ragazzo, la famiglia è distrutta: i genitori avevano già perso un’altra figlia

seguendo le orme del fratello, già cuoco, e svolgeva qualche lavoro saltuario in strutture ricettive della provincia.

Lo zio, Dino Bortolaso, lo ricorda come «un bravo ragazzo e la sua morte getta su tutta la famiglia un dispiacere enorme. Siamo tutti distrutti. Anche perché non è la prima perdita per i genitori, che ventidue anni fa hanno pianto un’altra figlia, scomparsa prima della nascita di Luca».

Il giovane vicentino viveva per conto suo e la famiglia, a Lonigo, era conosciuta anche dal sindaco Luca Restello: «La perdita di un giovane di 21 anni è sempre una disgrazia enorme - ammette il primo cittadino - e ancora di più quando si conoscono le persone. Io conoscevo la famiglia di Luca, perché con i genitori si parlava e perché a volte abbiamo cercato di aiutarli con qualche contributo, visto che hanno avuto alcune difficoltà lavorative».

Alex abitava ad Arzignano, sempre nel Vicentino, aveva la passione per la fotografia e fino allo scorso anno lavorava da «Lush», una profumeria di Padova. «Era un’anima bella, sempre pieno di voglia di vivere», ricorda commosso il vice-direttore del negozio, Andrea Nobili. «Aveva un carattere solare e amava tutto ciò che faceva. Nessuno di coloro che l’hanno conosciuto potrà mai dimenticar­lo»

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 ??  ?? L’amore e la tragedia Sopra, Luca Bortolaso e Alex Ferrari, in una foto insieme A sinistra i carabinier­i della stazione di Ferrara di Monte Baldo, durante il sopralluog­o nella casa di montagna, dopo che è stato lanciato l’allarme dalle amiche (Sartori)
L’amore e la tragedia Sopra, Luca Bortolaso e Alex Ferrari, in una foto insieme A sinistra i carabinier­i della stazione di Ferrara di Monte Baldo, durante il sopralluog­o nella casa di montagna, dopo che è stato lanciato l’allarme dalle amiche (Sartori)

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