Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Azzannata al viso dal cane operata bimba di 16 mesi La piccola sta meglio. Test anti-rabbia per l’animale

- Andrea Alba

Il cane si gira verso la bimba e all’improvviso, sotto gli occhi della mamma, le addenta la testa fra le fauci. Ieri i veterinari dell’Usl 8 di Vicenza hanno eseguito un test antirabbia su un lagotto romagnolo che, lo scorso 31 dicembre, ha aggredito una bimba di 16 mesi alla presenza dei genitori. La piccola, con due profonde ferite sul viso, è ricoverata in prognosi riservata all’ospedale San Bortolo ed è già stata operata: non sarebbe comunque in pericolo di vita.

L’episodio è avvenuto in un’abitazione del capoluogo nel pomeriggio dell’ultimo giorno del 2017.

La bambina stava giocando con il cane di casa, un esemplare regolarmen­te vaccinato e che non aveva mai dato segni di aggressivi­tà. In modo incomprens­ibile, presenti papà e mamma, la bimba ad un certo punto è stata aggredita al viso dal cane che l’ha afferrata per le guance e il mento per poi lasciarla cadere a terra. Immediatam­ente soccorsa dalla mamma, la piccola è stata portata in ospedale e ricoverata d’urgenza in Rianimazio­ne. Nel reparto di Chirurgia pediatrica, diretto dal primario Fabio Chiarenza, la bambina è stata sottoposta ad un lungo intervento chirurgico con un’equipe composta da chirurghi plastici e maxillo-facciali. Su mento e guance, però, la piccina ha ora parecchi punti. «È stata sottoposta alle terapie del caso e sta rispondend­o bene – spiega Chiarenza – ora servirà del tempo per valutare l’esito, anche dal punto di vista della chirurgia plastica». Non si escludono ulteriori interventi di lifting nelle prossime settimane.

Intanto, l’azienda sanitaria ha attivato il protocollo che si adotta in queste situazioni. Purtroppo non così rare: almeno ogni due o tre anni, secondo il primario di Chirurgia pediatrica, c’è un bimbo da operare per un’aggression­e da parte di animali domestici. Gli specialist­i veterinari dell’Usl ieri mattina sono andati nell’abitazione della famiglia per controllar­e il lagotto. L’animale è stato sottoposto a un test antirabbic­o per accertare che non abbia contratto la malattia (un rischio comunque che si ritiene remoto), inoltre sono state fatte delle valutazion­i sul temperamen­to del cane per capire cosa abbia portato a quella reazione. Serviranno dieci giorni per gli accertamen­ti, nel frattempo la famiglia ha scelto di tenere l’animale con sé.

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Sotto accusa Un esemplare di lagotto romagnolo come quello che, il 31 dicembre, ha azzannato al volto la piccola di 16 mesi

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