Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Marostica, 10 consiglieri dicono stop Dalla Valle cade: «Danno alla città»
Minoranza, misto e un dissidente si dimettono: c’è il commissario
Anno nuovo, Giunta comunale azzerata. Dieci consiglieri comunali su 17 ieri mattina si sono presentati di buon’ora negli uffici comunali di Marostica e si sono dimessi tutti assieme, provocando il commissariamento dell’amministrazione di Marica Dalla Valle. Il sindaco della città degli Scacchi «salta» a causa delle dimissioni dell’opposizione con quelle del gruppo misto, oltre a Paolo Bonotto dello stesso gruppo di maggioranza Marostica Più.
«Le motivazioni delle dimissioni sono pretestuose. Questa scelta di staccare la spina è scellerata, danneggia la nostra città e risponde solo ad interessi “particolari” a cui io non mi sono mai piegata». Marica Dalla Valle ieri mattina si è trovata il Comune commissariato, per lei e per gli ex assessori e consiglieri Antonio Capuzzo, Sergio Fantin, Giuseppe Loris Marchiorato, Serena Vivian, Giulia Cunico e Paola Volpato.
Che nella maggioranza ci fossero tensioni in realtà era chiaro da tempo. A primavera 2016 alcuni consiglieri e assessori – il vicesindaco Simone Mattesco con Loris Girardi, Maria Rita Frison, Angela Bernardi – si erano staccati dalla civica Marostica Più formando un gruppo misto. All’inizio di dicembre aveva rinunciato alla propria delega allo sport Angela Bernardi, poi a fine dicembre Dalla Valle aveva revocato la carica di vicesindaco a Mattesco, dichiarando che «la fiducia è venuta a mancare». La spaccatura del gruppo misto (a cui si è aggiunto Bonotto) ieri mattina si è saldata con il gruppo dei quattro consiglieri dell’ex sindaco Gianni Scettro e con Gedorem Andreatta (Movimento 5 Stelle). Le elezioni a questo punto saranno a maggio. Dalla Valle non nasconde il dispiacere e accusa il gruppo misto di avere, a partire dal 2016, «rallentato progetti importanti come il Pat e boicottato un evento culturale, la Grande Mostra, per timore potesse essere una vetrina elettorale per la sottoscritta». L’ex sindaca non si pronuncia sulla propria ricandidatura, «per ora me ne sto a riposo. Comunque, chi verrà troverà nel cassetto progetti importanti». Dai dimissionari Girardi respinge le critiche al mittente. Con un elenco di critiche al sindaco: «Mancanza di trasparenza, comunicazione non completa, alcune “mala gestio” in progetti come la Grande Mostra, che non abbiamo votato perché la parte economica non era sostenibile» . L’ex consigliere spiega che il gruppo misto ha «atteso fino ad ora per un nostro senso civico nei confronti di chi ci ha dato la fiducia. In questo tempo quel che si doveva fare si è fatto: altri progetti, come il Pat, non sono conclusi né si concluderebbero in quattro mesi. Del resto noi avevamo chiesto già all’inizio che Dalla Valle assegnasse ad altri e non a sé stessa la delega all’Urbanistica».
Due anni complicati I dimissionari: poca trasparenza e progetti mal gestiti. L’epilogo di tante divisioni interne