Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Vicenza calcio, la fine è vicinissima
Giocatori senza stipendio. Quello di ieri potrebbe essere stato l’ultimo allenamento
Stavolta è proprio finita. Il mancato pagamento degli stipendi entro oggi sancisce di fatto l’atto finale di una situazione disperata che si stava trascinando da mesi. Ancora una volta le promesse del nuovo proprietario Fabio Sanfilippo non sono state mantenute. I calciatori potrebbero non giocare la prossima partita (sabato con il Padova. Quindi quello di ieri potrebbe essere stato l’ultimo allenamento e il fallimento sarebbe inevitabile.
Stavolta è proprio finita. Il mancato pagamento degli stipendi entro la data odierna, e tutto quello che ne consegue, sancisce di fatto l’atto finale di una situazione disperata che si stava trascinando da mesi. Ancora una volta le promesse del nuovo proprietario Fabio Sanfilippo non sono state mantenute e anche l’ultima scadenza, quella odierna, entro la quale la società avrebbe dovuto pagare gli stipendi per evitare che i giocatori fossero liberi di iniziare la procedura di svincolo, non è stata onorata. Quasi tutta la rosa domani sceglierà lo svincolo, ed è chiaro che una società di calcio senza i giocatori non ha senso di esistere, ma questa è la tristissima situazione in cui si trova il Vicenza calcio oggi, schiacciato dai debiti, e ad un passo dal fallimento.
La visita del sindaco di Vicenza Achille Variati al centro tecnico di Isola Vicentina, accompagnato dagli assessori alla formazione Umberto Nicolai e alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Marco Dalla Pozza, è stata probabilmente il gesto di chi sa che ormai c’è poco o nulla da fare per salvare una società che paga gestioni scellerate dell’era Cassingena, che ha portato i debiti dai circa 4,5 milioni al momento dell’acquisto dall’Enic ai quasi 26 quando il Vicenza è stato ceduto ai soci vicentini di Vi.Fin. Spa. «Voi indossate una maglia che ha una storia centenaria – ha spiegato il sindaco a mister Zanini, al direttore Zocchi e ai giocatori –. Sono consapevole che questa vergognosa pagina della storia del Vicenza ricade in primis su di voi, sui vostri sacrosanti diritti di veder riconosciuti gli impegni dei contratti firmati e sulle vostre famiglie». Variati ha poi aggiunto che si aspetta che «l’amministratore unico Fabio Sanfilippo paghi entro domani (oggi, gli stipendi coemando rentemente a quanto da lui detto e, se non lo farà, che ne spieghi esattamente le motivazioni. Tutto quello che sta succedendo proprio per l’assenza di chiarezza della situazione risulta incomprensibile. Va, in ogni caso, perseguita fino in fondo ogni azione atta ad evitare lo scenario peggiore, ovvero il fallimento della società in corso di campionato, anche se la situazione appare ormai veramente grave».
Un contesto da tregenda, che vede però il proprietario del club, appunto Sanfilippo, insistere con le promesse: in serata ha comunicato di essere al lavoro per salvare la società, e di aver contattato Alessio Sundas, che fino a venerdì scorso non aveva voluto nemmeno ascoltare. «Ho messo i punti fermi – scrive Sanfilippo in una nota – sistemando la società in quanto, diversamente, non si sarebbe potuto andare avanti. Purtroppo Vi.Fin. il 18 dicembre aveva promesso di allegare (alla firma della cessione, il bilancio definitivo, e così non è stato. Ho dato loro fiducia fir- l’atto con annesso accordo che avrebbero pagato loro gli stipendi netti, e noi il lordo. Appena appresa la mossa del bonifico emesso a favore dell’Agenzia delle Entrate per cercare di salvare il loro nome, ovviamente ho dovuto bloccare tutto ed andare a fondo su tutto».
La nota del proprietario del club prosegue anticipando quanto farà oggi: «Prenderò contatti con il diesse Zocchi per aggiornarlo e trovar la migliore soluzione per scendere in campo a Padova. Non presentarsi sarebbe un danno inestimabile». Sembrano parole al vento, dato che la squadra, anche se non ancora in forma pubblica, avrebbe deciso di non giocare all’Euganeo. «Se domani (oggi, ndr) avessi l’ok dai miei revisori dei conti, entro lunedì verranno saldati gli stipendi, soprattutto se Sundas dovesse entrare in collaborazione». E’ l’ennesima promessa del piemontese, cui, purtroppo, non crede più nessuno.