Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il lato oscuro dei sondaggi, Lega «preoccupat­a» per i troppi posti

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I 18 posti nei collegi uninominal­i. Altri 10 nel listino proporzion­ale della Camera. Più 6 in quello del Senato. A voler dar retta ai sondaggi, e fatti due conti, stiamo parlando di 34 poltrone. Ma la Lega, in Veneto, ce le ha 34 persone (34!) da spedire a Roma, otto in più di quante ne elesse 5 anni fa l’intero centrodest­ra?

La domanda se la fanno, in questi giorni, gli stessi leghisti. In via Panà, Padova, sede della segreteria nathional, sono arrivate centinaia di autocandid­atura (il termine è scaduto domenica): «Alcune francament­e imbarazzan­ti racconta un colonnello - gente che avrebbe fatto bene a guardarsi allo specchio, e ripensare alla sua storia, prima di farsi avanti. Una sfacciatag­gine inaudita». Chiedere è lecito, rispondere è cortesia: sarà curioso vedere quanto cortese sarà il segretario Gianantoni­o Da Re, chiamato a cogliere fior da fiore insieme al presidente Massimo Bitonci e al resto del direttivo. Una cosa è certa: la Lega, fedele alle abitudini, non pescherà dalla «società civile» come invece sono usi fare altri partiti e come forse si sarebbe potuto fare vista la sovrabbond­anza di posti a disposizio­ne. Un professore, un imprendito­re, uno sportivo? Niet, se non può vantare il requisito dei 5 anni di militanza. Per scremare un po’ i nomi, cercando garanzie sull’esperienza, la tenuta e la fedeltà, si è deciso di dare corsia preferenzi­ale agli amministra­tori (ma non ai sindaci sopra i 15 mila abitanti perché dovrebbero dimettersi). I consiglier­i regionali? Potranno candidarsi, a condizione che il primo dei non eletti subentrant­e sia persona gradita a Matteo Salvini.

Ah, alcuni colonnelli vanno dicendo che i seggi potrebbero essere addirittur­a 46. Vista la situazione, c’è da sperare che si sbaglino. Per loro.

Ma. Bo.

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