Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ponte, il fiume Brenta in piena allaga il cantiere e ferma i lavori
L’acqua ha superato i 2 metri. Il sindaco: «Nessun rischio per la struttura»
Buona parte del cantiere di via Pusterla, funzionale ai lavori di consolidamento del Ponte degli Alpini, è andato sott’acqua. E ieri erano allagate anche la strada e le ture, ossia quelle protezioni in ghiaia e massi in far di ricostruzione nell’alveo del Brenta, indispensabili per poter svolgere le operazioni sulla struttura lignea. Con il persistere del maltempo, il fiume ha «cancellato» il lavoro di alcune settimane. E per il momento, l’intervento sul monumento al palladiano è sospeso.«Riprenderà non appena il livello del fiume tornerà su valori normali – dice il sindaco Riccardo Poletto - Chi conosce la nostra realtà sa che queste situazioni di piena non sono rare. Se la furia del Brenta avrà compromesso i manufatti in corso di esecuzione, l’impresa provvederà a ripristinarli aggiungendo altro materiale».
Intanto il fiume dal carattere torrentizio è tornato ad essere un osservato speciale da parte degli addetti ai lavori e al centro dell’attenzione dei bassanesi. Ieri il suo livello si era rapidamente alzato e con esso anche l’apprensione per la sorte del malandato ponte. Alle 10, l’altezza aveva raggiunto i 2,20 metri, avvicinandosi alla soglia della «criticità idraulica» che un’ordinanza, firmata dal sindaco, aveva abbassato a 2,76 metri rilevati in corrispondenza della centrale elettrica di Ca’ Barzizza, sulla riva sinistra, a nord dal monumento palladiano. Una situazione che corrisponde ad una portata di circa 480 metri cubi d’acqua al secondo. È questo il limite oltre al quale scatta la chiusura del passaggio sul ponte.
Il primo cittadino esclude possibili rischi per la struttura lignea che non gode certo di buona salute e da tre anni e mezzo attende di essere restaurata. «Le due stilate a est, quelle maggiormente lesionate, sono state rinforzate lo scorso autunno – rassicura Poletto – e anche le altre due sono puntellate». Sul fronte della sicurezza per le persone, il sindaco ricorda che «se l’altezza del Brenta dovesse raggiungere i 2,76 metri, automaticamente un sensore invierà un avviso che farà scattare il semaforo rosso sull’attraversamento pedonale e, contemporaneamente, il transito sarà vietato con la posa di transenne». Si tratta di misure precauzionali, spiega ancora il primo cittadino. Il cantiere in alveo invece viene fatto sgombrare quando l’acqua raggiunge il metro e mezzo, che poi è l’altezza delle ture di protezione.
Sono moltissimi i bassanesi in apprensione per il loro simbolo e che monitorano la situazione. Alcuni temono che questo ulteriore imprevisto dilati ulteriormente i tempi dell’intervento dopo che l’attività era ripresa a ridosso di Natale. Costruite durante la scorsa estate, a fine ottobre l’impresa appaltatrice, la Nico Vardanega Costruzioni, aveva rimosso la strada e le ture per evitare che fossero travolte dalle piene che, secondo le statistiche, si verificano negli ultimi mesi dell’autunno.
«Difficile prevedere con esattezza l’andamento del meteo, ma non credo che questo stop durerà a lungo e possa compromettere la tempistica dei lavori - chiarisce Poletto – si tratta di qualche giorno di sospensione. Purtroppo, in questo caso, hanno giocato a sfavore diversi aspetti: la pioggia persistente cui si aggiungono le temperature elevate che sciolgono le nevi sulle montagne facendole confluire nei corsi d’acqua della pianura».