Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Morti sospette in ospedale primi esiti delle autopsie Oggi i funerali della mamma
Morti in ospedale sulla quali la procura vuole far luce. Il 30 dicembre moriva al San Bortolo, dove era stata trasferita d’urgenza, Monica Scalzolaro di Sarcedo, mamma di tre bambini, che si era presentata per due volte in meno di 24 ore al pronto soccorso di Santorso, con sintomi diversi. L’autopsia avrebbe rivelato problemi cardiaci ma è presto per avere il quadro completo, per verificare se vi siano state delle eventuali negligenze mediche. Oggi alle 15 si terranno i funerali nella chiesa di Sant’Andrea a Sarcedo. Arriverà in queste ore invece il nullaosta dei due pazienti deceduti negli ultimi giorni al San Bortolo, per i quali le rispettive famiglie chiedono di conoscere la verità. Si tratta di Luigi Costa, 84enne di Bolzano Vicentino morto il 4 gennaio. Da quanto emerso l’imprenditore agricolo da fine settembre a dicembre era stato ricoverato tre volte in pneumologia e stando alla famiglia è lì che avrebbe contratto un’infezione, il batterio klebsiella, che lo avrebbe costretto all’isolamento. Ora bisognerà capire se l’autopsia disposta dal pm Hans Roderich Blattner ed eseguita ieri ha confermato l’infezione dai risvolti mortali e se per il paziente c’era possibilità di sopravvivere. È quanto vuole capire anche la famiglia di Salvatore Mistretta, 59enne di Brendola, deceduto il 4 gennaio nel reparto di rianimazione del San Bortolo, dove era stato trasferito dall’ospedale di Arzignano il 29 dicembre visto che le sue condizioni erano peggiorate manifestando anche difficoltà respiratorie. Stando alle prime indiscrezioni sull’autopsia il padre di famiglia, dipendente di un’azienda di materie plastiche di Arzignano, sarebbe morto per le complicanze di una polmonite.
Risultati Batterio klebsiella fatale per Costa, la polmonite per Mistretta