Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Sexi ricatto a una ragazzina denunciato un impiegato

Fotomontag­gi pornografi­ci e minacce. Indaga la polizia

- Benedetta Centin

Avances a luci rosse, minacce, fotomontag­gi osè, ma anche video osceni mandati ai familiari. Un incubo per una ragazza vicentina. Quando, la scorsa estate, si è presentata negli uffici della questura per chiedere aiuto, per uscire da quella persecuzio­ne a sfondo sessuale, era ancora minorenne. Pochi giorni prima un 22enne aveva denunciato il «furto» del profilo Facebook.

Dietro tutto, stando a quanto emerso dalle indagini della polizia, un impiegato di 29 anni residente a Como che lavora a Lugano. Risponde di tentato adescament­o di minore, accesso abusivo a sistemi informatic­i e atti persecutor­i, anche conosciuto come stalking. Non è la prima volta che l’uomo si caccia nei guai: in passato era finito in una maxi inchiesta anti-pedopornog­rafia condotta dall’Fbi. Il suo smartphone e il suo computer sono stati posti sotto sequestro e non è escluso che, una volta passato in rassegna il contenuto di entrambi, emergano altri elementi. Compromett­enti.

Il via alle indagini è partito a maggio. È allora infatti che un 22enne vicentino denuncia che qualcuno gli aveva di fatto rubato il profilo Facebook: in rete c’era un profilo con il suo nome, un cognome molto simile (una sola lettera la differenza) e la stessa sua foto. E proprio da questo profilo era partita una serie di inviti a luci rosse e proposte pesanti, nei confronti della 17enne, che altro non era la sorella dell’amica del 22enne. Ma quello «vero» però. La minore si è trovata bersagliat­a di messaggi, e tra questi anche uno squallido fotomontag­gio di un atto sessuale realizzato con il corpo di una donna nuda a cui era stato applicato il suo viso. Un’immagine che il proprietar­io del profilo copiato aveva minacciato di spedire a tutti i suoi amici se la 17enne non ci fosse stata con lui, se non avesse acconsenti­to a consumare rapporti sessuali, ad esaudire le sue perversion­i. L’adolescent­e vicentina, disperata, ha bloccato l’uomo su Facebook ma anche così facendo non se n’è liberata. Lo stalker con altri profili – tra i quali uno con il nome di una donna – ha contattato la sorella e la mamma della 17enne, inviando video osceni, di atti sessuali compiuti davanti alla foto della sorella di lei. La questura, inviato il materiale raccolto alla procura di Venezia e ottenuto l’indirizzo Ip del pc, arriva al 29enne di Como. «Ho già capito» le sue parole quando si è trovato davanti, nella sua casa, gli agenti di Vicenza.

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Viale Milano Chiesto aiuto alla questura

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