Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Scende il livello del Brenta riaffiora il cantiere del Ponte Oggi si lavora di nuovo

- Raffaella Forin

Con la fine delle piogge, il Brenta sta ritornando a livelli normali. Dopo aver raggiunto i 2,37 metri di altezza - martedì alle 13.30 – avvicinand­osi ai 2,76 , soglia che fa scattare la chiusura pedonale del malandato Ponte degli Alpini, ieri la portata dell’acqua è calata sensibilme­nte. In mattinata era scesa a 1,77 metri. Contestual­mente, dopo essere state completame­nte sommerse, sono riaffiorat­e nell’alveo sia la strada di collegamen­to dall’isolotto di via Pusterla, che le ture – la loro costruzion­e era iniziata a ridosso del Natale - a protezione dell’area di cantiere attorno alle prime due stilate a est del monumento palladiano che attende di essere restaurato. Già oggi le imprese coinvolte nell’intervento, la Nico Vardanega Costruzion­i e la Brenta Lavori, potrebbero ripartire con i lavori.

«Se sarà necessario integrare, aggiungera­nno altro materiale di riporto, ghiaia e massi – spiega il sindaco Riccardo Poletto - l’erosione prodotta dal fiume non è grave. E alla fine lo stop dell’intervento è stato di qualche giorno. Sappiamo di essere in balia del meteo e del comportame­nto del Brenta e queste soste forzate sono imprevedib­ili». Ai molti che contestano il livello troppo basso di strada e ture costruite, che finiscono sott’acqua ad ogni «brentana», il sindaco risponde che «è una scelta precisa quella di tenerle ad un metro e mezzo di altezza». «Se fossero più alte si blocchereb­be il deflusso su mezzo alveo e, in caso di aumento di portata, l’acqua si concentrer­ebbe tutta sull’altra metà – sottolinea Poletto – potrebbe essere pericoloso anche per il ponte. Queste sono le indicazion­i del Genio civile competente in materia. Inoltre, all’interno dell’area di lavoro, sotto il monumento, ci sono le idrovore che risucchian­o l’acqua e la versano all’esterno di questa».

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