Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Scende il livello del Brenta riaffiora il cantiere del Ponte Oggi si lavora di nuovo
Con la fine delle piogge, il Brenta sta ritornando a livelli normali. Dopo aver raggiunto i 2,37 metri di altezza - martedì alle 13.30 – avvicinandosi ai 2,76 , soglia che fa scattare la chiusura pedonale del malandato Ponte degli Alpini, ieri la portata dell’acqua è calata sensibilmente. In mattinata era scesa a 1,77 metri. Contestualmente, dopo essere state completamente sommerse, sono riaffiorate nell’alveo sia la strada di collegamento dall’isolotto di via Pusterla, che le ture – la loro costruzione era iniziata a ridosso del Natale - a protezione dell’area di cantiere attorno alle prime due stilate a est del monumento palladiano che attende di essere restaurato. Già oggi le imprese coinvolte nell’intervento, la Nico Vardanega Costruzioni e la Brenta Lavori, potrebbero ripartire con i lavori.
«Se sarà necessario integrare, aggiungeranno altro materiale di riporto, ghiaia e massi – spiega il sindaco Riccardo Poletto - l’erosione prodotta dal fiume non è grave. E alla fine lo stop dell’intervento è stato di qualche giorno. Sappiamo di essere in balia del meteo e del comportamento del Brenta e queste soste forzate sono imprevedibili». Ai molti che contestano il livello troppo basso di strada e ture costruite, che finiscono sott’acqua ad ogni «brentana», il sindaco risponde che «è una scelta precisa quella di tenerle ad un metro e mezzo di altezza». «Se fossero più alte si bloccherebbe il deflusso su mezzo alveo e, in caso di aumento di portata, l’acqua si concentrerebbe tutta sull’altra metà – sottolinea Poletto – potrebbe essere pericoloso anche per il ponte. Queste sono le indicazioni del Genio civile competente in materia. Inoltre, all’interno dell’area di lavoro, sotto il monumento, ci sono le idrovore che risucchiano l’acqua e la versano all’esterno di questa».