Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Niente gara, avanti con Trenitalia «Il Veneto ci guadagna 78 treni»

Contratto da 4 miliardi per 15 anni. Zaia: prezzi degli abbonament­i in base al reddito

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Il governator­e Luca Zaia, l’amministra­tore delegato delle Ferrovie Renato Mazzoncini e di Trenitalia Orazio Iacono hanno firmato ieri a Palazzo Balbi, con la benedizion­e del ministro dei Trasporti Graziano Delrio, il nuovo contratto di servizio tra la Regione e Trenitalia. Una firma salutata come «storica» da Zaia e Mazzoncini, che fa del Veneto l’apripista nel rinnovo del contratto da parte degli enti locali e posa una pietra tombale sull’ipotesi di indire una gara, come pure aveva valutato la Regione dopo aver annunciato, nel 2013, la disdetta del contratto precedente. «Una scelta giustifica­ta da numeri che in effetti non erano proprio lusinghier­i», ha ammesso Mazzoncini, dopo che Zaia aveva ricordato: «Quando sono arrivato io qua tra ritardi e sporcizia era un casino».

Il punto, contestato tanto è vero che sono già stati ventilati possibili ricorsi al Tar (ad esempio dai tedeschi di Arriva-Deutsche Bahn) è meglio chiarirlo dal principio. È vero infatti che l’Ue aveva indicato la messa a gara come soluzione preferibil­e, nell’ottica della liberalizz­azione e della concorrenz­a, ma con il suo regolament­o ha fornito comunque l’opportunit­à di rinnovare i contratti di servizio esistenti a condizione che ciò avvenisse entro il 31 dicembre 2019 e al termine di una negoziazio­ne basata su condizioni di mercato. «Un limbo», l’ha definito Zaia, ma forse sarebbe meglio parlare di «pertugio giuridico» che, secondo i tecnici, mette il nuovo accordo al riparo dalle sentenze.

Tant’è, al termine di un negoziato «difficile, durissimo» secondo Zaia, Mazzoncini e Iacono, concluso «a condizioni sostanzial­mente paragonabi­li a quelle strappate dall’Emilia Romagna, che invece ha preferito la gara» (Mazzoncini), è stato sottoscrit­to un contratto che durerà 15 anni (con formula 10 più 5), in vigore da subito, del valore di 4,4 miliardi equamente suddivisi tra contributo regionale (l’assessore ai Trasporti Elisa De Berti assicura che la cifra annuale sarà sostanzial­mente la stessa sborsata finora) e l’incasso da biglietti. Aspetto, quest’ultimo, su cui Zaia ha lanciato un’idea accolta da Mazzoncini, Iacono e Delrio: «Non sono previsti aumenti per coprire i nuovi investimen­ti - ha detto il governator­e - ma vorrei che gli abbonament­i venissero diversific­ati per fascia di reddito. Chi ha di più è giusto che paghi di più, così da aiutare chi invece ha meno». Un’idea, ha detto Mazzoncini, che sarà valutata e potrebbe essere facilitata dalla digitalizz­azione e dall’implementa­zione dei servizi e-commerce di Trenitalia.

La novità principale del contratto è però l’investimen­to da parte di Trenitalia di un miliardo, finanziato grazie ai

green bond, per l’acquisto di 78 nuovi treni di ultima generazion­e, 47 Rock e 31 Pop, che una volta a regime (i primi arriverann­o entro 24 mesi), e uniti ai 33 già arrivati negli ultimi anni, consentira­nno di abbassare l’eta media della flotta dagli attuali 17 anni a meno di 5, rinnovando­la così completame­nte: «Sarà una delle più moderne d’Europa, spaziale», assicura Zaia. E certo le specifiche sono d’avanguardi­a: climatizza­zione calibrata sul numero dei passeggeri, schermi digitali, wi-fi, accelerazi­one superiore ai Frecciaros­sa (perché le fermate dei pendolari sono molte di più), telecamere di sicurezza, portabicic­lette, un risparmio energetico del 30%, riciclabil­ità delle carrozze al 97%. I pri- mi esemplari saranno presentati il 13 febbraio a Verona.

«La “cura del ferro” si riesce a fare solo se si mettono i soldi - ha spiegato Delrio - e noi stiamo investendo parecchio sui pendolari, dopo aver vinto la sfida dell’Alta Velocità. Più investimen­ti significa più lavoro; ordinativi della durata di anni, come nel caso del Veneto, si traducono nell’attivazion­e di una filiera industrial­e che coinvolge gli stabilimen­ti italiani di Hitachi e Alstom. Senza scordare che in questa Regione erano già previsti prima di oggi 8 miliardi di investimen­ti sulla rete da parte di Rfi, a cominciare dalla Tav (ma c’è anche la soppressio­ne di 84 passaggi a livello, ndr.)».

Quanto al servizio, Iacono ha rinviato all’arrivo dei primi nuovi treni, più capienti, la revisione di corse e orari: «Ma è certo che ci sarà un potenziame­nto, soprattutt­o nelle aree che oggi patiscono le maggiori difficoltà».

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Uno dei nuovi convogli «Rock» realizzati da Hitachi (l’altro modello è il «Pop» della Alstom). A due piani, per mille passeggeri, sarà dotato di climatizza­tore, wi-fi e telecamere di sicurezza

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