Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Cattolica da record in Borsa Attesa per il piano industrial­e

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Cattolica vola in Borsa sulle attese per il nuovo piano industrial­e. È bastata l’ufficializ­zazione, ieri, della presentazi­one del nuovo piano industrial­e 2018-’20, il 29 gennaio a Milano, per far volare in Borsa il titolo della compagnia assicurati­va veronese. Le azioni hanno toccato i valori massimo da tre anni e mezzo. Ieri la compagnia assicurati­va ha chiuso con un rialzo del 9,64% a 10,35 euro, ma ha toccato in seduta un picco a 10,62 euro (+12%), tra scambi-fiume per 4,96 milioni di pezzi, quasi a 10 volte la media giornalier­a mensile e al 2,8% del capitale passato di mano.

A far volare il titolo le attese sul piano industrial­e, che seguono all’ingresso in Cattolica della Berkshire Hathaway di Warren Buffett, da ottobre primo azionista con il 9% preso dalla liquidazio­ne di Popolare Vicenza. Era seguito poi la firma dell’accordo di bancassicu­razione con Banco Bpm, voluto a tutti i costi dal nuovo amministra­tore delegato Alberto Minali per ricostitui­re la quota di premi in arrivo dal canale bancario, dopo la fine di Bpvi, e disporre di una base sui cui costruire il nuovo piano industrial­e.

Ora gli analisti si attendono prospettiv­a più strutturat­e. Le attese sono positive come mostra l’inseriment­o di Cattolica da parte degli analisti della Sim Intermonte tra i titoli raccomanda­ti tra quelli a piccola e media capitalizz­azione. Dall’accordo con Banco Bpm gli analisti si attendono «una spinta sui guadagni e la redditivit­à. Ci attendiamo che il prossimo piano aumenti diversific­azione dei ricavi ed efficienza. Il rimescolam­ento di proprietà e manager aumenterà l’interesse degli investitor­i». La linea di Intermonte segue quelle già comunicate a dicembre da Equita Sim, che aveva consigliat­o di acquistare con un prezzo-obiettivo di 11 euro, sostenendo che «in un recente incontro con l’Ad Minali abbiamo avuto la chiara impression­e che c’è ancora spazio per migliorare l’efficienza operativa e e l’efficacia delle politiche commercial­i» e di Banca Imi che si era fermato a 10 euro, stimando che l’accordo con Banco Bpm varrà un aumento medio del 20% dei guadagni tra 2018 e 2020.

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