Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Se è la procura a chiedere il fallimento

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A chiedere il fallimento al tribunale potrebbe essere anche la procura di Vicenza, una volta appurato il possibile stato di insolvenza della società calcistica, attraverso i documenti acquisiti a fine dicembre nel quartier generale di via Schio, dopo aver scandaglia­to i conti, i tanti debiti. Una decisione, quella che potrebbe essere presa dal procurator­e capo Antonino Cappelleri e dal sostituto Giovanni Parolin, tutt’altro che insolita: solo un mese fa è stata la procura di Palermo a depositare l’istanza di fallimento per il Palermo Calcio. L’inchiesta a Vicenza c’è già – aperta a fine dicembre - per quanto ad oggi solo conoscitiv­a, senza ipotesi di reato né indagati. Le indagini sono affidate ai finanzieri della sezione di polizia giudiziari­a e del nucleo di polizia tributaria di Vicenza che in questi giorni stanno lavorando a ritmo serrato per esaminare tutta la documentaz­ione, valutare l’effettivo stato economico della società di via Schio e muoversi di conseguenz­a. Non è escluso che la procura attenda gli sviluppi di questi giorni per procedere, che insomma voglia capire se almeno gli stipendi e i contributi verranno pagati o se si tratti invece dell’ennesima promessa. Potrebbe essere davvero solo questione di giorni, forse addirittur­a di ore. E se è vero che fino a questo momento nessuno ha presentato istanza di fallimento per il club biancoross­o, allora potrebbero sollecitar­lo il procurator­e Cappelleri e il sostituto Parolin, sempre che dalla relazione della guardia di finanza emerga una situazione economica tale da procedere solo in tale direzione. E certo allora le fiamme gialle si muoverebbe­ro per scavare ancora più a fondo e l’inchiesta non sarebbe più a carico di ignoti.

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