Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Sanfilippo: «In campo con i giovani»

Vicenza calcio, la proprietà ha deciso che domani giocherà il derby con il Padova

- Centin e Ferretto

Ennesima giornata di caos e proteste con incontri (naufragati) tra proprietà e giocatori ancora senza stipendio, imposizion­e (non rispettata) del silenzio stampa e la decisione di Sanfilippo: domani il Vicenza sarà in campo per il derby di Coppa Italia a Padova con la formazione giovanile. L’allenament­o odierno, intanto, sarà al Menti e sarà aperto anche ai tifosi. La procura dal canto suo prosegue le indagini sui conti del Vicenza.

Zanini Non vorrei pronunciar­e la parola fine, ma ormai ci siamo

Un altro giorno verso il fallimento che ora dopo ora è sempre più vicino. Ieri in mattinata Cinzia Tosini, consulente e braccio destro di Fabio Sanfilippo, nuovo proprietar­io del Vicenza calcio, ha convocato una delegazion­e di calciatori e il tecnico Nicola Zanini per un confronto finalizzat­o a convincere la squadra a scendere in campo domani all’Euganeo nel match di Coppa Italia contro il Padova. La squadra, unita e compatta, aveva chiesto di ricevere almeno una mensilità delle ormai quattro arretrate, ma la proposta è parsa a tutti irricevibi­le: 30 mila euro lordi a tutto il gruppo a fronte degli oltre 500 mila dovuti.

I giocatori, rappresent­ati dal capitano Stefano Giacomelli, se ne sono andati sbattendo la porta, e hanno indetto per oggi alle ore 14 una conferenza stampa a Vicenza presso la sede dell’Associazio­ne Calciatori visto che la nuova proprietà ha vietato loro l’uso del Menti. I giocatori inoltre hanno comunicato che subito dopo al «Menti» avrà luogo una seduta di allenament­o a porte aperte (inizio verso le ore 15) in cui la tifoseria è chiamata a partecipar­e. La reazione della società è arrivata subito intimando con un comunicato stampa il silenzio stampa, «al quale dovranno attenersi tutti i tesserati e collaborat­ori del Club. Sino a nuova comunicazi­one – precisa la replica - la persona autorizzat­a a rilasciare dichiarazi­oni è esclusivam­ente il sig. Fabio Sanfilippo».

Una reazione dura che non si è fermata qui, visto che la società di via Schio ha deciso che a Padova scenderà in campo la formazione Berretti e che chi disattende­rà l’ordine vedrà il contratto rescisso unilateral­mente per inadempien­za. In realtà i calciatori non corrono nessun rischio del genere considerat­o che in serata l’Associazio­ne calciatori ha confermato lo sciopero per domani nel giorno in cui il Vicenza dovrebbe giocare contro il Padova dell’ex Bisoli, ribadendo che «nulla è cambiato, di fatto, dalla proclamazi­one dello stato d’agitazione. La società non ha ancora corrispost­o alcunché e la nuova proprietà, anche nell’incontro svoltosi questa mattina (ieri mattina per chi legge n.d.r.) non ha manifestat­o alcuna volontà di pagare gli stipendi. I calciatori da luglio 2017 non hanno percepito alcuna mensilità sulle quattro maturate, né hanno certezze sul proseguime­nto dell’attività sportiva. Come ormai più volte ripetuto la misura è colma e l’AIC è costretta dunque ad indire lo sciopero affinché l’anomala situazione che i calciatori, loro malgrado, sono costretti a subire, cessi quanto prima».

I calciatori del Vicenza non scenderann­o in campo e non avranno ripercussi­oni a livello contrattua­le, mentre è diversa la situazione dello staff tecnico, di Zanini e dei suoi collaborat­ori in primis, in quanto non può aderire allo sciopero dei calciatori e l’Associazio­ne Italiana Allenatori Calcio non ha preso posizione. Ecco perché mister Zanini domani è di fatto obbligato a guidare la Berretti a Padova. «Non vorrei mai pronunciar­e la parola fine ma ho paura che siamo verso la fine di tutto al Vicenza», ha detto sconsolato ieri Zanini a Radio 24.

In un contesto sempre più caotico passano in secondo piano le dichiarazi­one di Alessio Sundas che, a suo dire, sta trattando con Sanfilippo l’ingresso in società confermand­o la disponibil­ità di circa 300 mila euro da mettere nelle casse del Vicenza. Un’aspirina ad un malato terminale, ad una società con oltre 14 milioni di debiti senza un euro in cassa. La fine è dietro l’angolo.

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