Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Dente rotto per un biglia nel risotto Fa causa
Ma Scotti non paga i danni
Era un semplice pranzo tra amici sul Grappa. Un bicchiere di vino e a un piatto di risotto. Hanno deciso di fermarsi a mangiare in una casa degli alpini a Lepre, nel Vicentino, cucinando un pacco di riso comprato al supermercato. Il pranzo, però, non è andato come previsto. Mentre masticava, uno di loro ha sentito un’improvvisa fitta a un dente. Il suo primo istinto è stato quello di infilare la mano in bocca, tanto era il dolore. E, così facendo, ha scoperto che tra il riso c’era una pallina traslucida, simile a una biglia, del diametro di un centimetro. Una piccola sfera che gli ha danneggiato un dente. La vicenda risale al 23 febbraio scorso ma è in questi giorni che l’uomo, un 63enne di Marcon (Venezia), si è sentito negare il risarcimento dei danni da parte dell’azienda produttrice. Il pacco di riso Arborio di marca «Crai Bio» era stato acquistato da un suo amico qualche ora prima nel negozio Crai «Le Madonnette» di Caerano San Marco, nel Trevigiano. Notare la biglia tra i chicchi di riso era impossibile. «La confezione non presentava alcuna manomissione, il che fa pensare a una “contaminazione” in fase di lavorazione o confezionamento», spiegano dallo Studio 3A, al quale si è rivolto il 63enne. L’uomo, dolorante e sanguinante, ha raggiunto il dentista più vicino che ha dovuto estrarre il premolare inferiore lesionato. Di sole spese odontoiatriche ha dovuto sborsare quasi tremila euro. Soldi che, ora, nessuno vuole restituirgli. «La Riso Scotti Spa, che ha prodotto il riso nello stabilimento di Pavia – continuano dallo Studio 3A -, ha asserito che “i sistemi di controllo qualità della produzione che essa attua rendono impossibile il passaggio sulla linea di produzione di corpi estranei di quelle dimensioni”». Insomma, ha declinato ogni responsabilità. Così i legali del 63enne hanno deciso di far analizzare da un esperto la biglia scoprendo che non ha una forma perfettamente sferica. Ciò starebbe a significare che, prima di finire in mezzo ai chicchi di riso, potrebbe essere stata «lavorata». Potrebbe, dunque, trattarsi di un componente meccanico, come un cuscinetto a sfera.