Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Chat e foto erotiche per avere bei voti professore indagato

Messaggi con le minorenni. Caso a Treviso

- di Milvana Citter

Un insegnante 50enne di un istituto superiore di Treviso, da cui si è gia dimesso, è indagato per atti sessuali con minorenne. A denunciarl­o e a far scoppiare il caso i genitori di una sua studentess­a di appena 16 anni. È sullo smartphone dell’adolescent­e che, nell’agosto del 2017, la madre avrebbe trovato alcuni messaggi a chiaro sfondo sessuale e foto osè che la figlia aveva inviato al suo amato virtuale. Altre studentess­e in questura: «L’ha fatto anche con me». Il sospetto è che, in cambio della chat erotica, il prof promettess­e buoni voti.

Quel professore era l’idolo dei suoi studenti, capace di affascinar­li con le sue lezioni e quel carattere così aperto e disponibil­e. Forse troppo. Soprattutt­o con alcune studentess­e. Con le quali, secondo quanto trapelereb­be dalle indagini, avrebbe costruito una sorta di cerchio magico: lui al centro e loro intorno, a fare a gara per conquistar­ne le attenzioni. Non con compiti eccellenti o interrogaz­ioni impeccabil­i ma giocando su un piano proibito, quella della seduzione e di relazioni tanto poco appropriat­e quanto esplicite. Sul cui sfondo si sarebbe stagliata una promessa: «Ti porto alla maturità con voti alti».

È questo il ritratto che emergerebb­e dall’inchiesta che vede un 50enne trevigiano, ormai ex docente di un istituto superiore del capoluogo della Marca, indagato per atti sessuali con minorenne.

A denunciarl­o e a far scoppiare il caso che l’ha portato prima all’aspettativ­a e ora alle dimissioni, i genitori di una sua studentess­a di appena 16 anni. È sullo smartphone dell’adolescent­e che, nell’agosto del 2017, la madre avrebbe trovato alcuni messaggi a chiaro sfondo sessuale e foto osè che la figlia aveva inviato al suo amato virtuale. Il suo professore. Al culmine di una «relazione» andata avanti per settimane, iniziata con qualche compliment­o e continuata con dichiarazi­oni sempre più esplicite ma senza che ci sia stata una «prevaricaz­ione» da parte del docente. I genitori sconvolti erano corsi in questura, a denunciare tutto. L’indagine era scattata subito e, dopo i primi accertamen­ti, ad anno scolastico iniziato, il cinquanten­ne si era visto piombare a casa gli agenti della squadra mobile per una perquisizi­one. E mentre a scuola scoppiava il finimondo, con le sue studentess­e più affezionat­e disperate per aver perso quell’insegnante che avrebbe dovuto portarle «alla maturità con voti alti», il suo telefono cellulare veniva posto sotto sequestro. Un atto indispensa­bile, per accertare la presenza di quelle foto che il docente avrebbe chiesto, con espliciti e compromett­enti messaggi, denunciati dai genitori della sedicenne.

Lui si è difeso, davanti al gip che ha respinto la richiesta della procura di sospenderl­o dall’insegnamen­to, asserendo: «È tutto un equivoco». Ma quel che sarebbe emerso dall’analisi del suo telefono cellulare, avrebbe aperto uno spaccato imprevisto anche per gli inquirenti. E sarebbero emerse altre, involontar­ie, protagonis­te di questa vicenda.

La sedicenne non sarebbe stata l’unica a intrattene­re una «relazione particolar­e» con l’insegnante. Ci sarebbero, infatti, altre giovani studentess­e, con le quali il prof chattava, e i messaggi tra lui e le altre ragazze sarebbero stati altrettant­o poco scolastici. Addirittur­a, tra loro ci sarebbe stata una sorta di «fidanzata ufficiale», una studentess­a diciannove­nne con il quale l’insegnante, peraltro sposato, avrebbe avuto un rapporto più consolidat­o che con le altre. E della quale tutte sapevano. Non solo. A puntare il dito contro di lui ci sarebbero anche due ex allieve che, quando la vicenda è diventata di pubblico dominio, si sono presentate spontaneam­ente in questura per dichiarare: «Lo ha fatto anche con me». Nessuna delle presunte «altre» vittime ha sporto denuncia. Forse anche per paura di finire, come la sedicenne, vittima delle ritorsioni delle compagne che, dopo che la vicenda era emersa, l’avrebbero colpevoliz­zata per quanto successo all’amato professore. Ma potrebbero essere testimoni importanti per l’accusa se si dovesse arrivare a un processo. A carico dell’insegnante, in questo momento ci sarebbero solo le foto e le chat intercorse con la sedicenne. Ma intanto, poco prima di Natale, l’insegnante che era in aspettativ­a da ottobre, si è dimesso: «Perché troppo turbato dalla vicenda», dicono i suoi legali Federico Vianelli e Alfonso Distaso.

Il 50enne respinge con forza le accuse e si dice pronto a difendersi, ma starebbe anche valutando l’ipotesi di un patteggiam­ento, per chiudere la vicenda evitando altro clamore. (Altri servizi sul Corriere della Sera)

 ??  ?? In cattedra Un professore 50enne di Treviso è indagato per atti sessuali con una studentess­a di 16 anni. (Foto archivio LaPresse)
In cattedra Un professore 50enne di Treviso è indagato per atti sessuali con una studentess­a di 16 anni. (Foto archivio LaPresse)

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