Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Giù le surroghe calano i mutui In ripresa i prestiti
Le surroghe sono diminuite fino quasi ad azzerarsi e i nuovi mutui delle famiglie venete nel 2017 non sono bastati a compensare più che tanto una flessione di domande che è arrivata al 13% in meno rispetto al 2016, contro una media nazionale del -10,3%. A rilevare l’andamento è il Crif, tra i più qualificati osservatori italiani dell’andamento creditizio, che evidenzia anche le differenze nelle varie province venete. Si passa, cioè, da un -9,6% osservato a Vicenza, a cui segue il -11,2% di Verona, al -18,8% del Bellunese, e con un ticket medio leggermente superiore al dato nazionale e che oscilla fra i 101 mila euro richiesti a Rovigo ai 138 mila delle famiglie veronesi.
Si colloca leggermente sopra lo zero (+0,2%), invece, e in controtendenza sul -0,8% nazionale, l’attitudine dei veneti a contrarre prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi come automobili, arredo, elettronica, elettrodomestici, viaggi o spese mediche. Per questo sono stati chiesti nel 2017 poco meno di 6.800 euro a testa, dunque più dei 6 mila di media nazionale, che arrivano a 7.260 euro nel Padovano. Un più frequente ricorso a questo strumento è stato osservato nelle province di Verona, che vede la crescita più decisa con un +4,8%, Venezia e Treviso. In negativo invece Belluno, -8,2%, e Vicenza, -4,5%.Un ulteriore sguardo di Crif è rivolto, infine, ai prestiti personali, con importi medi comunque al di sotto del dato nazionale intorno ai 13 mila euro.
Qui l’aumento delle richieste su base regionale è del 4,5% e positivo su tutti i territori provinciali, a Vicenza del 3,9%, a Verona del 7,5, il dato più deciso a a livello provinciale. Per Simone Capecchi, direttore esecutivo di Crif, occorre tenere presente in tutte le analisi come «il credito stia cambiando pelle, con le nuove tecnologie che stanno favorendo lo sviluppo di nuovi canali distributivi e l’ingresso nel mercato di nuovi player. Le sfide per le aziende di credito stanno oltrepassando i confini abituali per essere al passo con le abitudini dei consumatori, che mutano con ritmi sempre più veloci». In senso generale, conclude Capecchi, in ambito nazionale il 2017 è stato un anno complessivamente positivo per il credito alle famiglie, soprattutto per quanto riguarda gli importi medi richiesti alle controparti».